La sentenza della Corte costituzionale 10 giugno 2014, n. 162 ha dichiarato incostituzionale la legge n. 40/2004 nella parte che vietava la fecondazione eterologa.
La Fondazione Veronesi, attraverso una riflessione che coinvolge aspetti scientifici e giuridici, analizza la portata di tale decisione e ridisegna i confini della libertà di autodeterminazione, enucleando importanti principi e linee guida relativi alle tematiche che riflettono la salvaguardia della persona umana nelle sue diverse manifestazioni.
Questo volume rappresenta un aggiornamento accurato e razionalizzato della controversa legislatura italiana che si riferisce alla procreazione e in particolare alla procreazione medicalmente assistita, in tutte le sue espressioni, con un approfondimento specifico della procreazione eterologa.
STRUTTURA
Prefazione
Introduzione
Capitolo Primo: La procreazione medicalmente assistita
Capitolo Secondo: La procreazione medicalmente assistita eterologa
Capitolo Terzo: La fecondazione eterologa in Europa: un’analisi comparata
Capitolo Quarto: La disciplina della procreazione medicalmente assistita nell’ordinamento giuridico italiano
Capitolo Quinto: La fecondazione eterologa nel quadro legislativo e giurisprudenziale italiano
Osservazioni conclusive: a dieci anni dal referendum abrogativo arriva la ”rivincita”
Brevi spunti de jure condendo
Nell'arco della vita, ciascuno di noi può vedersi costretto a decidere della propria salute. La malattia determina una situazione complessa di sofferenza, bisogni, attese, dove l'intervento professionale e il supporto psicologico del medico sono fondamentali. Il percorso di esami e trattamenti, secondo una legge non solo giuridica ma anche e soprattutto morale, dovrebbe essere deciso consapevolmente dal paziente. Questo è il "consenso informato": il diritto del malato all'autodeterminazione, una conquista recente e per nulla consolidata nella nostra cultura, sulla base di un'informazione completa e adeguata, fornita dal medico in un dialogo che tenga conto delle conseguenze, dei rischi, delle possibili cure alternative. Un diritto che, richiamandosi a un principio fondamentale di libertà, può esprimersi anche nel rifiuto delle cure da parte del paziente, a preservare non solo l'integrità psicofisica della persona, ma anche la sua emotività e dignità. Questo libro aiuta a comprendere una delle più dibattute tematiche nell'ambito della bioetica, per la quale ancora manca un quadro normativo che armonizzi le problematiche a essa connesse con il mondo dei "valori", le convinzioni etiche, filosofiche, religiose che ciascuno ha sulla vita e la morte.