Maria ha trentadue anni, è una ragazza come tante, vive da sola e ha delle storie occasionali. Da tre anni ha deciso di aiutare a morire le persone che lo desiderano: malati terminali che vogliono abbreviare l'agonia, persone le cui sofferenze intaccano la dignità di essere umano. Pur lavorando in clandestinità, nell'ambiente medico è piuttosto famosa e molti si affidano a lei. Uomini e donne che aspettano le istruzioni per abbandonare la vita senza soffrire. Sono incontri strazianti in cui l'attesa della fine del dolore coincide con la separazione definitiva tra un marito e una moglie, tra una madre e un figlio. Un giorno però a richiedere il suo servizio è un settantenne in buona salute, che ritiene semplicemente di aver vissuto abbastanza. L'incontro metterà in discussione le convinzioni di Ilaria e la coinvolgerà in un dialogo serrato lungo il quale la relazione tra i due sembrerà infittirsi di sottintesi e ambiguità affettive.