Questo volume presenta, ordinati alfabeticamente, lemmi, istituzioni, istituti, giuristi, imperatori e altri protagonisti, loci storici, eventi tradizionali, opere e compilazioni giuridiche che hanno segnato la ineguagliabile storia e l'evoluzione del Diritto Romano. Per gli studenti, che devono affrontare le materie romanistiche (dalle "Istituzioni di diritto romano", alla "Storia del diritto romano", al "Diritto pubblico romano" etc.) e l'aspirante magistrato cui è richiesta alle prove orali del concorso, assieme al Diritto civile, anche la conoscenza degli "Elementi fondamentali di Diritto Romano"; inoltre per l'avvocato che non può non fare a meno di rifarsi alle citazioni romanistiche sia nelle arringhe che nei "libelli" durante lo svolgimento della loro professione forense. Introduzione e prefazioni di Antonio Guarino e Settimio Di Salvo.
Questa XVII edizione del Compendio di Diritto Costituzionale è data alle stampe nel momento in cui il Governo italiano scegliendo la via delle "larghe intese" incarna il risultato di un nuovo consociativismo. Tale situazione rappresenta il frutto del compromesso politico "imposto" dal "neo-eletto" Presidente della Repubblica, il quale, per evitare nuove elezioni che non avrebbero dato garanzie di vittoria a nessuna compagine politica, e, dietro lo spauracchio di una ulteriore crescita del Movimento Cinque Stelle, è riuscito a far convivere sugli stessi scanni del governo i due principali partiti politici che negli ultimi venti anni si sono duramente contrapposti e alternati alla guida del Paese. Il "collante" che tiene unite "anime" così distanti fra loro è stato suggellato dall'impegno di una nuova e necessaria fase costituente in grado di apportare sostanziali modifiche alla Seconda Parte della Carta costituzionale che ormai, stante l'attuale "stagnante" situazione politica, appare improrogabile per un complessivo riassetto delle sue istituzioni. Il tempo che il parlamento e il governo si sono dati per operare tale cambiamento costituzionale è di diciotto mesi, anche se si pensa che ancora una volta prevarrà lo spirito conservativo che consente alla casta che detiene il potere di continuare a godere dei privilegi che hanno avvantaggiato e arricchito i "soliti noti" e impoverito l'intero Paese.
Questa edizione del Compendio vede la luce in un momento di grande confusione della vita politica ed economica del nostro Paese. Dopo l'abrogazione di fatto della "Costituzione economica" e dei suoi principi (artt. 41-47 Cost.) e la "consegna" all'Unione europea da parte del governo "tecnico" Monti delle redini della nostra economia gravata di nuove e inique "gabelle", il nostro Paese ha forse toccato il fondo della crisi. Le elezioni politiche del febbraio 2013, su cui tutti gli italiani riponevano grande fiducia, non hanno dato nessuna risposta chiara: in particolare, il "nuovo" non ha conferito nessuna spinta propositiva e il "vecchio" è rimasto ai "blocchi di partenza". Il futuro che ci attende non sarà facile e certamente difficile sarà prevedere eventuali sviluppi positivi che consentano di far uscire a breve l'Italia dalla grave crisi che l'attanaglia. L'opera conserva completezza, chiarezza e linearità espositiva che permettono al lettore un approfondimento rapido del diritto pubblico alla luce dei condizionamenti della politica, orientata talvolta più a favorire ceti e singoli individui che a perseguire il "bene comune". La trattazione mirata a una preparazione ad esami, concorsi ed abilitazioni, si fa preferire anche per il diverso grado di approfondimento delle questioni più dibattute e attuali evidenziate in box e tavole fuori testo. In calce ad ogni capitolo, infine, sono riportate le domande più gettonate con i richiami ai paragrafi in cui sono sviluppati gli argomenti.
Il diritto islamico è la fonte materiale del vigente diritto positivo dei Paesi musulmani, ma non si identifica propriamente con nessuno di essi. In ciascun ordinamento, infatti, ai principi giuridico-religiosi del Corano e della Shariah si affiancano consuetudini, normative positive, usi locali etc. che disciplinano nel dettaglio la convivenza del corpo sociale. Nei Paesi musulmani i principi religiosi, pur essendo considerati immutabili nel loro "nocciolo duro" perché derivati direttamente da Dio, necessitano, dopo circa quattordici secoli dalla Rivelazione coranica, di una chiave di lettura in grado di conciliarsi con le mutate esigenze della società civile. In tali ordinamenti, soprattutto negli ultimi due secoli, si sono verificati alcuni importanti mutamenti: l'occidentalizzazione del diritto, che ha prodotto lo sviluppo di branche completamente nuove (come il diritto costituzionale) e ne ha modificate altre (diritto penale, commerciale, bancario etc.); le codificazioni, per dare ordine alle norme vigenti in materia di statuto personale (matrimonio, famiglia, successioni etc.); la decadenza degli ordini giudiziali tradizionali (qaddi, mazalim, muhtasib) a fronte dell'istituzione di Tribunali organizzati sul modello occidentale, chiamati ad applicare il diritto ispirandosi ai principi della tradizione islamica. Questa evoluzione, maturata in tempi e luoghi diversi, non è stata uniforme, né pacifica, e attualmente è in pieno fermento.
Lo studio delle materie romanistiche si presenta sempre più difficoltoso per i neo-iscritti alle facoltà universitarie, anche a causa della graduale "dismissione" della lingua latina dalle scuole secondarie. Proprio per rispondere alle esigenze degli studenti costretti a confrontarsi con lemmi a volte sconosciuti, è stato dato alle stampe il presente manuale che si presenta per alcuni aspetti "innovativo" e "facilitativo" rispetto ai tradizionali testi universitari. In questo volume i termini latini, quando si è ritenuto necessario, sono accompagnati dalla traduzione per renderne più comprensibile il significato e talvolta viene posto un accento, che non esiste nella lingua originaria, al fine di facilitarne la pronuncia. Anche la metodica espositiva è diversa rispetto alla manualistica classica: infatti si è seguita l'esposizione sistematica tradizionale della manualistica giusprivatistica in luogo del corretto "ordo iuris" romanistico, sia per venire meglio incontro agli aspiranti uditori giudiziari che devono preparare il diritto romano per affrontare la prova orale sia, più in generale, per facilitare lo studio comparatistico degli istituti del diritto romano rispetto a quelli del diritto vigente. Questa edizione si arricchisce, inoltre, di una Appendice che raccoglie le singole Leges in ordine alfabetico e ne esplica brevemente il contenuto: ciò al fine di consentire un'immediata reperibilità di tali fonti durante la lettura del manuale istituzionale.
La Storia del diritto romano è oggi una disciplina di particolare attualità perché consente di cogliere le origini illustri del nostro ordinamento e di quelli di derivazione latino-germanica, compreso quello dell'Unione europea. Lo studio di questa materia, soprattutto relativamente all'analisi dei rapporti di forza tra gli organi dello Stato nei diversi periodi storici dell'antica Roma, si rivela molto formativo, offrendo numerosi spunti di riflessione e di confronto con l'attualità. Nella "Respublica", ad esempio, vigevano regole etiche non scritte come la dignitas che, riferita soprattutto alle alte cariche dello Stato, escludeva dal cursus honorum tutti gli individui che, ricoprendole, si rendevano responsabili di comportamenti non esemplari nella gestione della cosa pubblica. Questa III edizione, arricchita ed ampliata, offre un panorama d'insieme della storia dell'ordinamento giuridico romano dalle origini di Roma (753 a.C. ca.) fino a Giustiniano I (565 d.C.) e tiene conto delle difficoltà che uno studente, privo di dimestichezza con il latino e la storia antica, può incontrare: per questo motivo viene utilizzato un linguaggio semplice e lineare. In appendice viene riportato un glossario degli istituti, dei protagonisti e dei loci storici che caratterizzano la storia del diritto pubblico romano.