Nel rinviare in particolare ai tradizionali testi sacri indù, ossia i Veda, l'autore descrive l'atto sacro da cui i mondi trassero origine, ossia lo smembramento del Purusha primordiale. La ricostituzione dell'unità originariamente smembrata deve avvenire principalmente in sé stessi. E sacro è certamente il percorso che conduce alla suddetta riunione. In maniera originale, l'elemento sacrale viene così inserito in una prospettiva metafisica, l'unica in grado di conferire certezza di verità ad ogni indagine conoscitiva.