Sulle prime immagini cinematografiche di papa Leone XIII esiste una storia controversa: una versione veicolata tutt'oggi dalla Santa Sede ne dà paternità a Vittorio Calcina, agente per l'Italia dei Lumière, datandole al 1896, eppure le prime vedute sono da attribuire a William Kennedy Laurie Dickson, che le realizzò nel 1898 per l'American Mutoscope and Biograph Company. Sulla base di una vasta documentazione e di un rigoroso lavoro filologico condotto sulle carte degli archivi vaticani, l'autore svela i motivi all'origine del «falso Calcina» e della sua persistente fortuna. Ne esce completamente riscritta la storia dell'atto di incontro tra il papato e il cinema. In un quadro geopolitico complesso, tra gli scontri con la Biograph per il commercio mondiale delle vedute e le controverse questioni teologiche sulla gestione del nuovo «corpo cinematografico» del papa, si staglia la stretta relazione tra i fratelli Lumière e il Vaticano, finora del tutto ignorata.