"I dieci anni più intensi e drammatici della vita di Galileo, culminanti con il processo del Sant'Ufficio, la condanna e l'abiura, rivivono, in questo romanzo di Luca Desiato, in una angolazione piena di suggestione e di pathos: il diario di Suor Maria Celeste, la figlia naturale che Galileo aveva avuto a Padova nel 1600 dall'amore di una popolana, e che sedici anni dopo aveva preso i voti nel monastero delle Clarisse di Arcetri. Desiato fonda la sua ricostruzione romanzesca sulla base di 124 lettere di Suor Maria Celeste, di cui 97 scoperte nella seconda metà dell'Ottocento e pochissimo note. Ne esce una sorta di rappresentazione duplice e parallela: della vita del chiostro, con le stasi contemplative, le vibrazioni all'unisono con la natura colta nell'avvicendarsi delle stagioni e le crisi violente che talvolta sembrano sovvertire la scelta religiosa; e della vita di Galileo, segnata dagli intrighi e dai tranelli della Roma papale, in un periodo di sommovimenti sotterranei e di ciniche repressioni. Ma anche gli affetti familiari del grande scienziato vi trovano uno spazio coinvolgente: gli esordi scapestrati del figlio prediletto e l'assistenza devota di Suor Maria Celeste nella villa "Il Gioiello" ad Arcetri fino alla precoce morte di questa a soli 34 anni. La singolarità di questo romanzo di Desiato è di evocare il clima di un'epoca e la dimensione grandiosa e quotidiana di Galileo attraverso un linguaggio ricco e vivido, che allude alle espressività del tempo senza cadere in pedantismi; e insieme di animare il racconto con particolari illuminanti e scorci umanissimi. Tema unificatore dell'opera è la rievocazione di una delle più belle vicende di tutti i tempi: un'appassionata storia di amore filiale." (Giuseppe Pontiggia)
Nel III secolo d.C. Apollonio, giovane rampollo di una nobile famiglia di Alessandria d’Egitto, è costretto a rifugiarsi nel deserto della Tebaide per salvarsi dalle persecuzioni scatenate contro i cristiani dall’imperatore romano Decio. Questa fuga precipitosa, dovuta a tragiche circostanze, si rivelerà l’inizio di un suggestivo percorso di formazione che Apollonio dovrà affrontare per comprendere il significato profondo delle virtù che caratterizzano la vita eremitica. Il deserto, custode di antichi misteri e creature leggendarie, luogo ideale per intraprendere la purificazione dell’anima, offrirà ad Apollonio numerose occasioni di incontro con gli anacoreti che avevano deciso di ritirarsi dai futili affanni della vita materiale per ricercare qualcosa di più puro e autentico nello spazio profondo della propria interiorità. Personaggi santi e talvolta bizzarri, spinti da motivazioni diverse e spesso ancora legati alle passioni umane, ciascuno però portatore di un ammaestramento morale utile per entrare in comunione con il grande mistero del Divino. Il giovane Apollonio sarà protagonista di una ricerca della propria armonia spirituale, offrendo un messaggio straordinariamente valido anche per la nostra inquieta società contemporanea.
Luca Desiato (Roma, 1941), scrittore e giornalista, si occupa attualmente di ricerche d’archivio e consulenze editoriali. In gioventù ha vissuto per diversi anni in America Latina, dove si è dedicato anche agli studi teologici. Come narratore ha pubblicato romanzi prevalentemente di carattere storico, tra cui Il Marchese del Grillo (Newton Compton, 1981, 2011); Galileo mio padre (Effatà, 1983); La notte dell’angelo. Vita scellerata di Caravaggio (Santo Quaranta, 1994, 2011); Minotauro (Mondadori, 2008).
Godereccio, eccentrico e beffardo, il marchese del Grillo passa le sue giornate nell'ozio, dedicandosi alle donne e alla vita mondana. Nella Roma papalina di inizio Settecento, dove sacro e profano si mescolano fino quasi a confondersi, questo nobile bizzarro diventa l'emblema di una società scanzonata e decadente allo stesso tempo. Luca Desiato fa rivivere nel suo libro le gesta del celebre personaggio: ne narra le situazioni rocambolesche, ne descrive l'umorismo e la malinconia. Una figura divenuta celebre in tutta Roma per i suoi scherzi, un personaggio storico e leggendario che la tradizione popolare ha portato fino ai nostri giorni, facendone una straordinaria maschera dell'italianità.