Chiunque abbia un figlio adolescente si troverà prima o poi a doversi confrontare con ribellioni, rispostacce, ostilità, una gamma di reazioni che spesso coglie alla sprovvista i genitori perché costituisce una radicale trasformazione del bambino affettuoso che fino a ieri pendeva dalle loro labbra e li colmava d'orgoglio. Eppure dovremmo saperlo, perché ci siamo passati tutti: se ripensiamo alla nostra adolescenza. Quello che forse non sappiamo, ci dicono Stefano Gastaldi e Paola Di Pietro, è che tali comportamenti aggressivi sono solo alcuni dei modi con cui gli adolescenti provano a "differenziarsi", cioè a costruirsi un'identità, a ritagliarsi un proprio spazio nel mondo e a conquistarsi la necessaria autonomia dai "grandi". Nel periodo dell'adolescenza l'aggressività può rivelarsi quindi un indicatore di salute emotiva e uno strumento che "crea benessere, cultura e civiltà", ma se assume forme gravi ed eccessive, può segnalare una sofferenza psichica o un blocco nella crescita, problemi che vanno affrontati senza inutili allarmismi ma nella maniera adeguata. Di fronte alle manifestazioni aggressive dei figli, i padri e le madri sono chiamati a cambiare profondamente il modo più spontaneo di porsi con loro e ad assumere invece un atteggiamento di apertura e di ascolto nei confronti delle mille difficoltà che gli adolescenti incontrano in famiglia, a scuola, con gli amici.
Ragazzine a dieta per essere esili e ragazzi perennemente in palestra, o al contrario, adolescenti con chili di troppo, che solo in apparenza sembrano non curarsene, ma che in realtà, tra uno snack e l'altro, vivono la sofferenza di sentirsi orribili e goffi. Sono ragazzi che cercano se stessi in profondità e ci parlano con il corpo - con la loro attenzione o disattenzione all'estetica - delle loro scoperte. Adolescenti che si guardano per capire chi sono, nella tempesta sconvolgente degli innumerevoli cambiamenti dell'età tanto desiderati e ora così difficili da vivere. Gli adulti che fanno parte del loro mondo genitori, insegnanti, allenatori sportivi - sono coinvolti e altrettanto disorientati da questo processo di crescita. Spesso spaventati per i loro nuovi comportamenti potenzialmente rischiosi, primi fra tutti quelli per modellare il corpo, come diete e attività fisica smodate o assenti. Qual è il limite di sicurezza oltre il quale è in pericolo la salute? Come prevenire e riconoscere l'anoressia, la bulimia e gli altri disturbi del comportamento alimentare? Quando preoccuparsi per il sovrappeso o il desiderio di magrezza? Come accompagnare i ragazzi in questa loro fase di crescita e trasformazione fisica? Come intervenire quando emergono i segnali di comportamenti a rischio? Nel libro si trovano spunti per capire e suggerimenti per accompagnare figli e allievi attraverso i disagi estetici nel periodo forse più atteso, più temuto e più fertile della vita.
Spesso i genitori rimangono disorientati di fronte all'invito del pediatra a mettere a dieta il proprio figlio. E, in effetti, il problema del sovrappeso infantile non è solo una questione di bilancia, ma nel determinarlo, e quindi nel superarlo entrano in gioco moltissimi fattori pedagogici, psicologici e culturali. Le ricerche effettuate mostrano come questa tendenza sia legata allo stile di vita nel suo complesso: in particolare all'attività motoria, all'impiego del tempo libero e alla vita di relazione. Inoltre nel cibo si celano numerosi significati affettivi: il rifiuto di un alimento da parte del figlio è vissuto come un'opposizione alla madre stessa; il cibo viene utilizzato come premio o punizione; in altri casi è simbolo di condivisione e diventa il tramite delle relazioni, e via di questo passo. Perciò, anche cercando di correggere la sola alimentazione, non basterebbe prescrivere ai genitori di bambini sovrappeso e obesi una dieta corretta e bilanciata per i figli. In questo libro l'autrice affronta l'eccesso di peso nell'infanzia, fino all'inizio dell'adolescenza, da un punto di vista multifattoriale, tenendo conto cioè di tutte le componenti e le cause del problema, incluse le abitudini di vita e l'alimentazione della mamma già durante la gravidanza.