La scrittura epistolare di Verga, osservata nella duplice realizzazione della lettera e del racconto, viene qui attraversata per la prima volta in una prospettiva filologica e linguistica, ma anche nelle sue dinamiche di 'innesto' narrativo. L'epistolario alla madre e ai fratelli, indagato nella sua tradizione manoscritta e a stampa e nella sua facies linguistico-stilistica, presenta una serie di problematiche testuali riscontrabili anche in altre 'sezioni' di quello che rimane uno dei più magmatici e proteiformi archivi ideologici e affettivi del nostro Ottocento narrativo. Da qui la necessità di verificare la 'credibilità' testuale delle lettere più vulgate (ad esempio quelle d'amore), o di riesumare 'capitoli' tuttora inediti del carteggio familiare (le lettere al fratello Mario precedenti e successive alla stagione del Gesualdo).