Leggere ha ancora un senso? Cosa può insegnarci e come può cambiarci la vita? In questo libro Piero Dorfles ci accompagna in un viaggio nel magico mondo della letteratura attraverso i cento capolavori che meglio rappresentano il nostro immaginario letterario condiviso e ineludibile, e traccia un itinerario che appassionerà quanti si rivolgono ai libri per studiare, insegnare e cercare di capire meglio il mondo. Raccontandoci di utopie, di desideri, di mondi fantastici e di avventure emozionanti, ci fa rivivere la lettura come un'avventura dello spirito, un'esperienza della vita e un passaggio di maturazione. Con la consapevolezza costante che più libri si hanno in comune, più grande è il sistema di riferimenti, di esperienza e di sapere condiviso che ci permette di vivere in armonia con gli altri. Da «1984» di Orwell a «Se questo è un uomo» di Levi, dal «Conte di Montecristo» di Dumas a «Delitto e castigo» di Dostoevskij, la lettura diventa così un'esperienza in grado di arricchire le nostre vite attraverso ponti di emozioni e saperi condivisi, capace di avvicinarci al prossimo e di renderci sensibili al mondo e al destino dell'uomo.
Piero Dorfles appartiene a una generazione che è cresciuta e si è formata prima dell'avvento dei computer. Per certi versi è un dinosauro, anche se non è certo un passatista, o un oppositore del progresso. Tuttavia osserva come il declino del valore della cultura, che trova un terreno fertile nell'espansione delle nuove tecnologie, ha avuto un'enorme influenza sui processi della comunicazione e dell'istruzione, oltre che sulla nostra identità e sui rapporti personali. Prendendo spunto dal cinema, dalla televisione e dai fumetti, Piero Dorfles ci aiuta a capire come le contraddizioni della modernità rischiano di impoverire la nostra vita interiore e il nostro ruolo sociale. Quello che propone "Il ritorno del dinosauro" - illustrandoci dall'interno il funzionamento delle istituzioni del nostro paese - è una prospettiva in cui la cultura può rappresentare un'antidoto all'involuzione in corso. Perché in un contesto in rapidissima mutazione, solo la cultura ovvero saper progettare il futuro senza perdere il contatto con le nostre radici - può aiutarci a compiere scelte consapevoli e dare un senso e una direzione alla nostra esperienza.
Piero Dorfles appartiene a una generazione che è cresciuta e si è formata prima dell'avvento dei computer. Per certi versi è un dinosauro, anche se non è certo un passatista, o un oppositore del progresso. Tuttavia osserva come il declino del valore della cultura, che trova un terreno fertile nell'espansione delle nuove tecnologie, ha avuto un'enorme influenza sui processi della comunicazione e dell'istruzione, oltre che sulla nostra identità e sui rapporti personali.
Prendendo spunto dal cinema, dalla televisione e dai fumetti, Piero Dorfles ci aiuta a capire come le contraddizioni della modernità rischiano di impoverire la nostra vita interiore e il nostro ruolo sociale. Quello che propone Il ritorno del dinosauro - illustrandoci dall'interno il funzionamento delle istituzioni del nostro paese - è una prospettiva in cui la cultura può rappresentare un antidoto all'involuzione in corso. Perché in un contesto in rapidissima mutazione, solo la cultura - ovvero saper progettare il futuro senza perdere il contatto con le nostre radici - può aiutarci a compiere scelte consapevoli e dare un senso e una direzione alla nostra esperienza.