Marguerite Duras, una delle scrittrici più amate di sempre anche in Italia, si racconta in una serie di incontri con la giornalista Michelle Porte, e si racconta dal di dentro, attraverso i luoghi della sua vita che fanno da contrappunto, in questa conversazione profonda e coinvolgente, a tutti i suoi straordinari romanzi. Luoghi come la casa di Neauphle, il parco, il bosco, Trouville, il mare, un paese di sabbia e di acqua, che Duras sente come "portatori di storie", personaggi di quello che ha scritto. E allora la parola detta non è solo testimonianza ma diventa scrittura e immaginazione.
I "Quaderni della guerra" costituiscono la parte più importante degli archivi depositati da Marguerite Duras all'lmec (Institut Mémoires de l'édition contemporaine) nel 1995. Scritti tra il 1943 e il 1949, sono rimasti a lungo chiusi nei mitici "armadi blu" della sua casa di Neauphle-le-Chàteau; la loro pubblicazione permette l'accesso a un documento autobiografico unico e a una testimonianza preziosa sul lavoro letterario della scrittrice ai suoi inizi. Il contenuto di questi quattro quaderni eccede ampiamente il quadro della guerra, malgrado la nota apposta da Marguerite Duras sulla busta che li conteneva, ora diventata il titolo del volume. In effetti, troviamo racconti dove evoca i periodi più cruciali della sua vita, in particolare la gioventù in Indocina; abbozzi di romanzi in corso, come Una diga sul pacifico o "Il marinaio di Gibilterra"; o il racconto all'origine de "Il dolore". Dieci "altri testi" inediti, contemporanei alla stesura dei quaderni, completano quest'immagine di un'opera nascente dove si disegna l'architettura primitiva dell'immaginario durassiano.
La scrittrice racconta la sua vita tra il 1944 e il 1945, quando militava a Parigi nei ranghi della Resistenza aspettando disperatamente il ritorno del marito deportato. Sullo sfondo della guerra mondiale e della guerra civile, due racconti immaginari e quattro racconti in due vecchi quaderni.
La storia d'amore di una francese quindicenne con un giovane miliardario cinese, sullo sfondo di un ritratto di famiglia, nell'Indocina degli anni trenta. Racconto di lucidità struggente, di terribile e dolce bellezza, "L'amante" trasfigura e risolve integralmente in una scrittura spoglia e intensa, il complice gioco che la memoria e l'oblio ricalcano sulla trama della vita. Il romanzo è riproposto in edizione speciale per i cinquant'anni di Giangiacomo Feltrinelli Editore.
In una proprietà agricola sperduta nella campagna, drammi familiari covano sotto le ceneri; violenze segrete e passioni d'amore si agitano in un'atmosfera provinciale che sfocerà nel delitto. Ed è appunto un delitto ad aprire magistralmente il racconto della protagonista, la giovane Francou. Francou sente che al suo malessere c'è una sola evasione: l'amore. Tutti i personaggi vivono come murati in se stessi, votati ad amori impossibili. Sarà il delitto liberatorio che spezzerà quell'atmosfera soffocante e porterà a una promessa di "vita tranquilla".