Falsi vangeli, false lettere, false apocalissi, anche fra i libri del Nuovo Testamento, impiegati come armi per affermare alcune convinzioni religiose o per contrastarne altre. In questo nuovo libro, per mesi in cima alle classifiche americane, Bart D. Ehrman ci conduce in un viaggio nei primi quattro secoli dell’era cristiana, mettendo in luce un altro aspetto di quella «battaglia per le Sacre Scritture», di cui aveva già delineato i contorni nei Cristianesimi perduti: la pratica della contraffazione. Una storia di fede, dunque, ma soprattutto di libri falsi e di falsi apostoli, di imposture patenti e di mezze verità sullo sfondo turbolento e affascinante dei primi secoli cristiani.
Posto che i vangeli sono stati scritti alcuni decenni dopo la sua morte, in che modo Gesù è stato ricordato in questo lasso di tempo? In quale misura, nella tradizione orale, i suoi insegnamenti, gli episodi della sua vita e i racconti della sua passione sono stati modificati e inventati? Unendo la conoscenza delle fonti con il piacere della narrazione, e grazie anche all'ausilio di discipline quali l'antropologia, la sociologia e la psicologia, Bart D. Ehrman affronta il ruolo cruciale giocato dalla memoria nel trasmettere, plasmare e, in qualche caso, inventare le storie sul Gesù storico, in questo libro destinato a cambiare il modo in cui leggiamo i vangeli.
«Questa introduzione al Nuovo Testamento non si rivolge solo ai credenti, ma a tutti. E perciò non ne affronta lo studio alla luce di un determinato punto di vista confessionale. Lo affronta invece in una prospettiva storica, alla ricerca di che cosa possiamo sapere dei contenuti del Nuovo Testamento, dei suoi autori, dell’epoca in cui scrissero e delle questioni che cercarono di affrontare. Nella convinzione che un’indagine storica di questo tipo si riveli preziosa per tutti, credenti e non».
Questa nuova edizione della celebre opera di Bruce M. Metzger, interamente rielaborata, si presenta come il manuale attualmente più aggiornato di introduzione alla critica del testo del Nuovo Testamento. Al rifacimento del classico di Metzger ha collaborato Bart D. Ehrman, noto anche in Italia per i suoi studi innovativi sul testo e la trasmissione degli scritti neotestamentari. L'opera di revisione ha riguardato sia aspetti di primo piano della ricerca sui manoscritti greci più antichi, sia problemi di metodo della critica del testo secondo i risultati della ricerca più recente. In particolare si sono presi in esame anche nuovi ambiti di interesse, ad esempio l'uso della tecnologia informatica per la raccolta e la valutazione dei testimoni testuali così come lo studio degli effetti che l'ambiente sociale e ideologico esercitò sull'attività e sull'opera degli amanuensi. Grazie alla soppressione di materiali che sono parsi marginali per i lettori di oggi, si è ricavato spazio per inserire indispensabili aggiornamenti bibliografici e informazioni più esaurienti sulla produzione e trascrizione dei libri nell'antichità e sulla storia della trasmissione del testo neotestamentario.
Più di duemila anni fa, in Palestina, un predicatore itinerante e sconosciuto, un uomo semplice, diventò agli occhi di molti il Figlio di Dio. Attorno alla sua parola nacque una chiesa destinata ad affermarsi rapidamente e con inaspettata fortuna, e ad acquisire un potere eccezionale: raccolta da narratori orali e seguaci, la sua testimonianza avrebbe raggiunto gli angoli più remoti della Terra. Che l'esistenza di Gesù di Nazaret sia una realtà è un'opinione sostanzialmente condivisa da storici e biblisti, ma a livello globale è diffuso un radicale scetticismo. Dai miticisti, convinti che la figura di Gesù appartenga al mito, ai teorici della cospirazione, che vedono in lui un clamoroso falso, un'invenzione della Chiesa delle origini prima e uno strumento di potere e di controllo sulle masse impugnato dalla Chiesa cattolica poi: i detrattori si rivelano una minoranza ostinata e rumorosa, capace di affermarsi in passato in paesi come l'Unione Sovietica e di conquistare attualmente un consenso crescente nel mondo occidentale. Dunque, Gesù è davvero esistito? Bart D. Ehrman, autorevole storico della Chiesa delle origini, affronta apertamente la domanda e prende in considerazione le prove che gli scettici più radicali portano a discredito della storicità di Gesù, analizzandole e confutandole in maniera rigorosa fino a costruire un'indagine dettagliata, condotta con la precisione a cui Ehrman ha abituato i suoi lettori.
Falsi vangeli, false lettere, false apocalissi, anche fra i libri del Nuovo Testamento, impiegati come armi per affermare alcune convinzioni religiose o per contrastarne altre. In questo nuovo volume Bart D. Ehrman ci conduce in un viaggio nei primi quattro secoli dell'era cristiana, mettendo in luce un altro aspetto di quella "battaglia per le Sacre Scritture" di cui aveva già delineato i contorni nei Cristianesimi perduti: la pratica della contraffazione. Una storia di fede, dunque, ma soprattutto di libri falsi e di falsi apostoli, di imposture patenti e di mezze verità sullo sfondo turbolento e affascinante dei primi secoli cristiani.
In questo libro Ehrman offre un quadro interessante delle prime forme di cristianesimo e mostra come alla fine esse vennero soppresse, riformate o dimenticate. Tutti questi gruppi sostenevano di seguire gli insegnamenti di Gesù e dei suoi apostoli e tutti si fondavano su scritti che convalidavano le loro affermazioni, libri attribuiti ai seguaci stessi di Gesù. L'indagine archeologica moderna ha recuperato un certo numero di testi-chiave e queste scoperte spettacolari, come mostra Ehrman, rivelano una grande diversità religiosa. L'autore prende in esame varie "Scritture perdute", nonché le fedi di sette come gli Ebioniti giudeo-cristiani, i Marcioniti anti-ebraici e vari gruppi gnostici.
Che cosa ci dice il Nuovo Testamento dei tre più noti discepoli di Gesù Cristo? Quali sono le leggende su di loro nate e diffuse nel corso dei secoli? Pietro fu veramente crocifisso a testa in giù? Maria Maddalena era una prostituta? Paolo era davvero calvo e con le gambe arcuate? In questo saggio, Bart D. Ehrman, una delle massime autorità mondiali nel campo degli studi biblici, distingue nettamente tra fatti e credenze, presentando con chiarezza ed efficacia i complessi problemi storiografici che emergono dalla tradizione legata a questi tre personaggi. Scopriamo, così, che non esiste alcuna fonte attendibile che attesti che Maria Maddalena fosse una prostituta o che si sia unita in matrimonio con Gesù Cristo. Allo stesso modo, non esiste nessuna prova sicura sulla forma del martirio di Pietro né sull'aspetto fisico e sulle presunte capacità soprannaturali di Paolo che, secondo Ehrman, sono il frutto di leggende volte ad accrescere il valore della predicazione del santo.