La "Storia" di Eliseo è un'opera poliedrica in cui convivono molteplici generi letterari. È la principale fonte storica per ricostruire gli eventi bellici del 451, che videro gli Armeni scendere in campo contro i Persiani per difendere la propria fede cristiana dalle imposizioni zoroastriane. È anche opera agiografica, che immortala il martirio di san Vardan e dei suoi compagni. È opera teologica, ricca di professioni di fede e formule cristologiche. È opera apologetica, che ci restituisce stralci delle controversie cristiane contro i zoroastriani. Ed è anche un'opera segnata da passaggi di intenso afflato lirico. Il volume fa parte dell'"Opera Omnia" di Eliseo. Accanto al capolavoro principale il volume contiene scritti minori, alcuni dei quali tradotti per la prima volta in una lingua occidentale, che appartengono all'esperienza monastica dell'autore, che rivestono un interesse notevole non solo per la disciplina canonica e la storia del monachesimo, ma anche per alcuni importanti passaggi teologici. Per la prima volta al mondo "La Storia di Vardan" e le altre opere di Eliseo sono riprodotte nel testo critico armeno con traduzione in una lingua moderna (nel nostro caso l'italiano) a fronte.
Prima assoluta traduzione italiana con testo armeno a fronte di alcuni scritti di Eliseo, accomunati dal tema cristologico. Sono meditazioni e omelie su episodi della vita di Gesù. L’interesse teologico è dovuto al fatto che questi testi ci tramandano uno dei pochi esempi della cristologia armena più antica, precedente allo scoppio delle polemiche post-calcedonesi del VI secolo. Questi scritti costituiscono, inoltre, una testimonianza evidente della ricca e profonda spiritualità armena. L’analisi stilistica e il confronto linguistico hanno permesso di restituire a Eliseo anche uno splendido testo Sulla risurrezione di Lazzaro, finora pubblicato tra le opere di Mambre.
Sulla passione, morte e risurrezione del Signore è un ciclo di omelie, raccolte dalla tradizione in un unico grande testo continuo, che ci fanno scoprire lo spessore spirituale e teologico di Eliseo l'Armeno. Sono meditazioni intense, toccanti, che alternano tratti di profonda riflessione teologica a pennellate di raro lirismo, ripercorrendo le vicende di Gesù, il Cristo, dall'agonia nel Getsemani alle prime predicazioni missionarie degli apostoli. Costituiscono un vero e proprio capolavoro, fino ad oggi sconosciuto al grande pubblico. E, come ogni capolavoro, esse riescono ad affascinare sia il lettore più esigente, interessato alla teologia patristica, sia il lettore meno esperto, che cerca solo una meditazione sui misteri della Pasqua. Questa è la prima edizione che affianca, al testo antico, la traduzione italiana a fronte ed è corredata da un ricco apparato di commenti e note. Introduzione, testo critico, traduzione e note di Riccardo Pane. Prima edizione italiana con testo critico armeno e traduzione a fronte
Duplice è la novità assoluta di questo libro, a livello mondiale: prima traduzione in lingua moderna di queste due opere di Eliseo l’Armeno e prima edizione critica del testo. Per la prima volta si portano alla luce i tesori della letteratura armena, testimone di una spiritualità e di un’impostazione teologica originali.
In età patristica i commenti ai libri biblici di Giosuè e Giudici sono piuttosto rari. Spiccano quelli di Origene, a cui si rifanno più o meno direttamente tutti gli altri. Questi commenti di Eliseo sembrano ignorare l’opera di Origene. Riprendono piuttosto il metodo esegetico di Filone di Alessandria del quale Eliseo, come profondo conoscitore, assimila e rielabora il pensiero facendone mirabile esempio di esegesi cristiana. L’interesse di questi commenti sta proprio nella straordinaria originalità e autonomia rispetto ai coevi. Passi biblici del tutto o quasi ignorati dalla tradizione trovano in Eliseo un’attenzione inaspettata. A torto gli studiosi hanno trascurato queste opere ritenute “minori”: da questa parte del corpus eliseano emerge infatti una personalità di rara profondità teologica e grande spessore spirituale.