Andrea Emo, discendente di una nobile famiglia veneta, è stato un pensatore solitario, che ha scelto la via della clausura e dell'autoesclusione dal mondo accademico. Il filosofo, per Emo, è mezzo scienziato, mezzo artista e interamente, visto che non può esservi una terza metà, sacerdote, poiché per lui la filosofia è un modo per sopportare l'atroce assurdità della vita.