Gli avventurieri e i rivoluzionari, gli uomini di potere e le loro vittime, gli artisti e i personaggi scaturiti dalla loro finzione. Accostando l'assassinio di Kennedy alla protesta di Malcolm X, la parabola suicida di Charlie Parker alle bugie di Salgari, il potere di Torquemada alla disperazione di Bartolomé de Las Casas, Fajardo compone un libro di ventidue storie che è insieme grande giornalismo e attenta letteratura: un ritratto della condizione umana di ieri e di oggi in cui si incrociano vite eccessive e destini grandiosi, che appartengono al passato ma che rendono vivo il presente, perché "oggi è ieri" ed è solo la memoria "a dirci chi siamo, da dove veniamo, quali sono i nostri timori o i nostri sogni".
Lo spagnolo protagonista di "Una bellezza convulsa" si trova sequestrato in un piccolo casolare da una banda di terroristi. L'unica compagnia è costituita dal suo sequestratore che, viso incappucciato, gli lascia la razione giornaliera di cibo. Le giornate sono lunghe e per passarle l'uomo pensa e ripensa alla sua vita, alle ragioni che lo hanno condotto a questa prigionia. Mille volte al giorno compie quei cinque passi che costituiscono lo spazio della sua stanza; mille volte al giorno la memoria ritorna ai suoi viaggi nei Paesi Baschi, alla sua vita passata, alla vita in assoluto.
Cuba, 1622. Due uomini, un misterioso avventuriero inglese e un giovane ebreo spagnolo costretto a tenere nascoste le proprie origini e la propria fede, stanno per salpare a bordo di un galeone. Entrambi vogliono raggiungere l'Europa e la libertà, ma il destino prepara loro un futuro ben diverso. Anche perché, a bordo della nave, si ritrovano in compagnia di una dama tanto affascinante quanto maligna, di un capitano impegnato in losche faccende, di paggi che tramano nell'ombra. Ma soprattutto, dopo un cruento assalto in mare, finiscono nelle mani dei pirati, e inizia così un'esperienza di prigionia che diventa anche scoperta di un mondo.