Qual è il fine della lettura? La parola contenuta nel testo biblico possiede la capacità di operare una trasformazione, un mutamento nella persona e nella vita di colui che legge e che ascolta. Leggere è, infatti, accettazione di una ricerca, di una discussione, di un confronto che include la convinzione di non essere possessori della verità: è vivere un momento di passaggio, un'aporia, una crisi. Leggere significa accettare un'ospitalità, richiede la disponibilità allo stupore, implica infine la gratitudine. Ecco qui un percorso alla scoperta della lettura e del rapporto con il libro, attraverso la sapienza degli antichi.
“Avanza nella vita
con il cuore dilatato
nell’inesprimibile dolcezza dell’amore”
(dalla Regola di Benedetto)
Fin dal loro apparire nel iv secolo, i monaci di ogni generazione hanno sempre cercato di scrutare e conoscere il volto di Dio. Cercatori del Volto, essi lo hanno incontrato nel volto di Cristo, scoprendo in esso anche il volto dell’uomo, di ogni singolo essere umano che porta inscritta in sé l’immagine e la somiglianza con Dio. In tale prospettiva, queste pagine tratteggiano l’uomo quale emerge dalla Regola di Benedetto, un testo che ha segnato profondamente il monachesimo occidentale e, con esso, la stessa civiltà europea. Radici bibliche, influenze filosofiche e profonda conoscenza del cuore umano si intrecciano nel testo del fondatore di Montecassino e lasciano trasparire un volto dell’uomo di sorprendente attualità.
Cecilia Falchini (Firenze 1961), monaca di Bose e studiosa di monachesimo medievale, ha curato per le nostre Edizioni il Cantico dei cantici di Ruperto di Deutz, e i volumi delle Fonti certosine (Una parola dal silenzio e Fratelli nel deserto) e olivetane (Per una rinnovata fedeltà). Per I Millenni di Einaudi ha tradotto e annotato le Regole monastiche di occidente.