Vita, opere, spiritualità della prima donna stimmatizzata che la Chiesa ha riconosciuto santa. Questo libro attinge a documenti inediti del processo di canonizzazione e degli archivi della famiglia Giannini (di cui fa parte Gemma Giannini, coautrice di questo volume con Giuseppe Farinelli, da sempre studioso e prima ancora devoto della giovane mistica lucchese), dove Gemma Galgani visse gli ultimi tempi fino alla morte, che la prese con sé a soli 25 anni.
Vita, opere, spiritualità della prima donna stimmatizzata che la Chiesa ha riconosciuto santa. Questo libro attinge a documenti inediti del processo di canonizzazione e degli archivi della famiglia Giannini (di cui fa parte Gemma Giannini, coautrice di questo volume con Giuseppe Farinelli, da sempre studioso e prima ancora devoto della giovane mistica lucchese), dove Gemma Galgani visse gli ultimi tempi fino alla morte, che la prese con sé a soli 25 anni.
Qui si svelano, fra l’altro, le apparizioni a Gemma Galgani del suo Angelo custode, di san Gabriele dell’Addolorata, della Madonna, e, infine, di Gesù; la descrizione di ciò che accadde nel momento della stimmatizzazione alle mani, ai piedi e al costato; le manifestazioni del demonio, le continue tentazioni e le lotte con lui. Finalmente «un’opera veramente completa», come l’ha definita nella sua Prefazione l’arcivescovo di Lucca mons. Italo Castellani, «che affida alla nostra sensibilità una santa in una forma moderna, avvicinabile da tutti nella sua vita, nei suoi scritti e, soprattutto, nella sua eredità spirituale».
GLI AUTORI
Giuseppe Farinelli è ordinario emerito di Storia della Letteratura moderna e contemporanea nell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e, dopo essere stato direttore dell’Istituto di Italianistica, dirige oggi la rivista di critica letteraria «Otto/Novecento». Autore di molti volumi di carattere critico e storico, per Ares ha già pubblicato in questa stessa collana Profili, «Allora non è pane!». Vita di san Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars.
Gemma Giannini, lucchese, è insegnante di Lettere e presidente del Centro di Cultura dell’Università Cattolica nella sua città. Nata nella grande famiglia Giannini, è pronipote del cavaliere Matteo che ospitò santa Gemma; suo nonno era Gabriele, nato nel 1900, fratello di Eufemia, poi diventata madre Gemma.
In questa vita di san Giovanni Maria Vianney il cuore del devoto scalda l’indagine dello storico, rendendo palpitante la figura del grande sacerdote, mentre assiste per ore e ore i pellegrini che si avvicendano al confessionale, o quando, dal pulpito, impartisce i catechismi, con voce forte e fede certa, che contrasta col corpo minuto e l’animo discreto.
Il racconto inizia dalla canonizzazione del Vianney (25 maggio 1925), raccontando anche i miracoli che la resero possibile; poi anticipa le vicende della sua travagliata ordinazione sacerdotale, per tuffarsi, infine, nei fatti salienti della biografia ripresi in ordine cronologico. Rivivono qui i celebri incontri con i grandi del tempo, ma anche i quotidiani abboccamenti con gli umili abitanti del villaggio: per tutti il curato si rivelava padre responsabile e retto.
Un’attenzione particolare viene, quindi, riservata alla spiritualità del santo, fortemente caratterizzata anche dall’introspezione mistica e dalla conseguente impronta profetica, che gli derivavano dalla limpidezza della contemplazione e del dialogo con Dio. Nonostante gli assalti anche fisici del demonio, molteplici furono le grazie di conversione di natura miracolosa che accompagnarono la missione sacerdotale del Vianney, che dell’affidamento fece il suo stile di vita. Non a caso La Providence è il nome dell’opera di carità da lui realizzata.
Il volume apre, inoltre, a digressioni su molteplici aspetti poco conosciuti. Si chiariscono, per esempio, le questioni sul culto di santa Filomena e sull’iniziale diffidenza del curato verso le apparizioni della Madonna a La Salette; quindi, si riporta la giusta luce su alcune figure di rilievo nella formazione del Vianney, come san Benedetto Labre, che fu ospite nella sua casa paterna, o il cardinale Joseph Fesch.
L’Autore ha dedicato tre anni all’approfondimento della figura, dell’opera e del pensiero del Curato. In questo periodo ha passato anche moltissimo tempo ad Ars, godendo della fiducia e della preziosa collaborazione dell’archivista e di altri studiosi di questo santo che i Papi – non ultimo Benedetto XVI nel corso dell’Anno sacerdotale 2009-2010 – hanno solennemente indicato come modello per tutti i sacerdoti. Il risultato è che questo saggio mette per la prima volta a confronto e in dialogo tutte le fonti esistenti e le principali biografie del Vianney – dagli scritti di Catherine Lassagne, Alfred Monnin, Bernard Nodet e François Trochu, fino agli studi di oggi –, arrivando a delineare un ritratto ancor più completo, forse definitivo e corrispondente al vero.