Un romanzo ambientato tra i solari paesaggi campani e la natura feroce del Nord America. Il protagonista, Saverio, viene introdotto alla letteratura da un sacerdote. Ma a causa della sua passione per alcuni libri, probiti nel Regno di Napoli, è costretto a fuggire verso il Nuovo Mondo. Sospinto dalle circostanze, sempre più grandi di lui, si ritrova tra le montagne americane, perdendovisi. Solo, con pochi viveri e come unico bagaglio la memoria dei libri e delle sue radici, Saverio inizia una terribile lotta per la sopravvivenza contro una natura sorda ai suoi bisogni. Dovrà imparare tutto quello che l'umanità ha dimenticato nel corso dei secoli e percorrere in una vita il cammino di millenni di storia.
Questa di Pericle è un noir, girato come un buon film americano degli anni Quaranta, con un ritmo secco, un plot che non perde un colpo e personaggi che hanno uno spessore del tutto ignoto ai cliché imposti dal genere: Pericle, l'uomo-cane che diventa uomo e acquisisce consapevolezza di sé attraverso il rifiuto delle regole del suo mondo e l'incontro con una strana donna; e questa donna, Nastasia, la polacca finita a lavorare a Pescara in una fabbrica di copertoni, che se lo porta a casa e se lo porterà, forse, anche più lontano.