Nella notte tra il 25 e il 26 marzo 1938 scompare, in circostanze misteriose, il trentunenne fisico catanese Ettore Majorana. Si era laureato con Enrico Fermi ed era uno dei «ragazzi di via Panisperna», il gruppo di giovani scienziati che all'Università di Roma aveva creato i presupposti per il primo reattore nucleare e, in seguito, per la bomba atomica. Suicidio? Fuga in Sudamerica? Una crisi religiosa che ha trovato ascolto e accoglienza tra le mura di un convento? Un esito imprevedibile dell'amletico dubbio - teorico e concretissimo - sul compito, il destino e il limite della scienza? In questa prima rigorosa indagine storica, Roberto Finzi delinea la vicenda della scomparsa del giovane fisico, al quale anche Leonardo Sciascia aveva dedicato un celebre saggio alla metà degli anni Settanta per ricostruire uno dei grandi «gialli» irrisolti del Novecento.
“Cosa hanno mai fatto gli ebrei? Perché tanta gente ha creduto a quello che dicevano Hitler e i nazisti? Puoi aiutarmi a capire per quale motivo in tanti li odiassero a tal punto da permettere che fossero perseguitati?” Questa la domanda che Sofia pone a suo nonno, Roberto Finzi, grande studioso e autore di libri e articoli, in Italia e all’estero. Un dialogo fittissimo, un viaggio appassionante, mano nella mano, attraverso la Storia. Alla ricerca dell’origine e del significato dell’antisemitismo, un odio irrazionale e antico, mai del tutto sopito.
"Ancora un libro sulla questione femminile? Un campo tanto arato da poter apparire quasi démodé. Così fosse davvero! Pensandovi vedo i terreni coltivati del nostro Appennino. Lavorati da secoli, ogni anno rigurgitano sassi e massi. E questo appunto continua a fare il pregiudizio dei pregiudizi: quello della supposta inferiorità della donna."
Roberto Finzi torna con una nuova storia di diffamazione: dopo aver indagato l'antisemitismo e il linguaggio come tramite – attraverso gli animali – di duri preconcetti, con "Il maschio sgomento" punta il dito sul pregiudizio dei pregiudizi, cioè quello sulla donna e la sua supposta inferiorità, e con piglio sapiente e curioso tenta di tracciarne la traiettoria nella storia della cultura occidentale. Ma la questione femminile, non scomparsa e dura a morire, si rivela anche e soprattutto una questione maschile: il maschio, sgomento di fronte alla scomparsa della donna creata dal suo ego, dissolta dalla presa di coscienza femminile e dallo sgretolamento del plurimillenario scudo della legge, deve confrontarsi con la realtà e costruire un altro, vero se stesso.
“Roberto Finzi non indaga tanto l’antisemitismo – quanto il pregiudizio che si annida o può annidarsi anche in chi è assolutamente scevro da ogni forma di antisemitismo e anzi lo condanna e cerca di spiegarlo per combatterlo. Tutti e tre i protagonisti di questi saggi sfatano, rifiutano, respingono l’antisemitismo. Non è molto importante che due di essi – Marx e Lombroso – siano ebrei, perché può esistere pure, in chiunque, una contorta violenza autolesiva, presente anche nella storia dell’ebraismo, col famoso ‘odio ebraico di sé’, che può essere spiegato e umanamente compreso quale reazione convulsa e sofferta alle persecuzioni, ma che rimane, intellettualmente, un fenomeno regressivo e può oggettivamente portare acqua all’antisemitismo pure più becero e feroce, come del resto è avvenuto.”
Dal saggio introduttivo di Claudio Magris
ROBERTO FINZI (Sansepolcro, 1941) ha insegnato storia economica, storia del pensiero economico, storia sociale negli atenei di Bologna, Ferrara e Trieste. Ha pubblicato con alcune tra le maggiori case editrici italiane e in numerose riviste italiane e straniere. Suoi lavori sono stati editi, oltre che in Italia, in Argentina, Belgio, Brasile, Cina, Francia, Gran Bretagna, Giappone, Spagna, Stati Uniti. Tra le sue opere si segnalano la cura di A.R.J. Turgot, Le ricchezze, il progresso e la storia universale (Einaudi, 1978) e le monografie L’antisemitismo. Dal pregiudizio contro gli ebrei ai campi di sterminio (Giunti-Castermann, 1997), L’università italiana e le leggi antiebraiche. (Editori Riuniti, 1997), Ettore Majorana. Un’indagine storica (Edizioni di storia e letteratura, 2002) e La superiore prosperità delle società civilizzate. Adam Smith e la divisione del lavoro (Clueb, 2008).