Contro Apione (latino Contra Apionem o In Apionem). Lo storico giudeo del I secolo, Flavio Giuseppe, scrisse contro Apione per combattere il tratto antiebraico scritto dal grammatico romano e commentatore omerico, Apione (di origine egiziana). Apione aveva composto un trattato contro gli ebrei nel mezzo della crisi sorto nella capitale dell'Egitto, Alessandria, nel primo terzo di quel secolo. Aveva servito come delegato ufficiale dell'imperatore per conto dei suoi compagni alessandrini. Alcuni egizi aristocratici avevano risentito dei tentativi ebraici di ottenere maggiori diritti in concomitanza con la loro cittadinanza alessandrina dall'imperatore romano Gaio (Caligola). Il conflitto ha provocato grandi sommosse (38-41 d.C.) durante le quali il quartiere ebraico della città di Alessandria fu bruciato. Subito dopo la morte di Caligola, l'imperatore Claudio soppresse i disordini con un duro rimprovero ad entrambe le parti in un decreto il cui testo è conservato fino ad oggi (P. London 1912).
E' un'opera fondamentale non solo da un punto di vista storico, in quanto nostra unica fonte per la storia del popolo giudaico dal 323 a.C. al 66 d.C. ma anche sotto l'aspetto culturale: è una delle pochissime testimonianze rimasteci della tendenza, avvertita in certi ambienti giudaici, a rimuovere la reciproca ostilità del mondo greco-romano mediante più profondi contatti letterari e culturali. Dell'opera, scritta in venti libri e in greco, si presenta in questo volume la parte più significativa, i libri XII-XX. Vi sono descritti gli eventi tumultuosi che travolsero la Giudea alla morte di Alessandro Magno, le lotte tra le fazioni interne fino a giungere al regno di Erode e al preannuncio dello scontro con i romani.