In occasione dell'anno giubilare, padre Enzo Fortunato ci conduce alla scoperta della basilica di San Pietro, cuore dell'annuncio cristiano, dove si strutturò come Chiesa e dove viene vissuto nel ricordo dell'origine. Ogni tappa di questo viaggio corrisponde a un capitolo del libro. Dalla strada che conduce a piazza San Pietro fino al colonnato del Bernini, simbolo di accoglienza e abbraccio; poi il momento del passaggio attraverso la Porta Santa, il luogo della decisione: quella soglia, allegoria della conversione, che, una volta varcata, purifica e modifica integralmente chi la supera. Tuttavia ciò non sarebbe possibile senza la Grazia, qui rappresentata dalla Madonna che tiene Cristo tra le braccia, la Pietà di Michelangelo. La statua di san Pietro e la tomba dell'apostolo rappresentano infine il luogo del cammino e della celebrazione. Anche Pietro arrivò a Roma da lontano, dopo un viaggio lungo e impervio. Chi arriva nel luogo del suo sepolcro si riconosce in lui e nel suo cammino. Sulla tomba di Pietro viene edificata la basilica, la più grande chiesa del mondo: è la celebrazione della gloria di Dio e della sua Parola. Non poteva mancare un riferimento alla Bolla di indizione del Giubileo, Spes non confundit, che «ci invita a riscoprire e abbracciare questa virtù teologica fondamentale, che è la speranza, descritta come forza rigeneratrice dell'animo umano e guida sicura nel cammino della vita».
Una piccola guida personale, scandita lungo le settimane, per condurre il lettore a curare la propria vita spirituale in vista delle giornate quaresimali e delle feste pasquali. Con uno spazio per scrivere le proprie riflessioni. Un libro da comprare per sé stessi o da regalare ad amici e parenti che vogliono vivere la preparazione al Triduo Santo in maniera originale. Perfetto da leggere la sera, o in viaggio; una compagnia preziosa con le parole di padre Enzo Fortunato, per i giorni in cui vogliamo dare spazio ai grandi temi della Passione, Morte e Resurrezione, per comprendere meglio il mistero della nostra salvezza.
Una piccola guida personale, scandita lungo le quattro settimane di Avvento, per condurre il lettore a curare la propria vita spirituale in vista della festa della Natività. Con uno spazio per scrivere le proprie riflessioni. Un libro da comprare per sé stessi o da regalare ad amici e parenti che vogliono vivere la preparazione al Natale in maniera originale. Perfetto da leggere la sera, o in viaggio; una compagnia preziosa con le parole di padre Enzo Fortunato, per i giorni in cui vogliamo dare spazio ai grandi temi dell'attesa di Dio e dell'Incarnazione del Verbo, che viene a noi incontro come amico per i nostri giorni difficili.
È necessario un simbolico passaggio di consegne dagli adulti ai bambini. È necessaria una cura della casa comune — quel nostro pianeta maltrattato, con la corresponsabilità più o meno gravosa di tutti noi. Solo questa inversione di paradigma, con i bambini che insegnano e sensibilizzano gli adulti, può portare a una vera speranza di cambiamento. I bambini custodiscono un senso della bellezza ancora intatto. Lasciamo che ci parlino. E come questi ascoltano i propri nonni, noi proviamo ad ascoltare loro. Prefazione di Papa Francesco.
«Sembriamo tutti giudici mancati, ma Dio perdona chi non giudica i fratelli.» Così, in una messa a Santa Marta, papa Francesco sottolinea come il giudizio verso l'altro sembra aver sostituito la misericordia cristiana. Lo stesso papa, del resto, è costantemente criticato; alcuni lo hanno addirittura bollato come eretico, chiedendone le dimissioni. Una storia per molti versi speculare a quella di san Francesco d'Assisi che, nel corso della sua vita, dovette passare attraverso ben tre processi. Il primo, mosso dal padre Pietro di Bernardone, terminò con uno dei gesti più eclatanti e significativi mai raccontati nelle vite dei santi, la «spoliazione». Il secondo, noto come il processo del «Signor Papa», ha come protagonista Innocenzo III ed è una parte centrale del complicato percorso che portò all'approvazione della Regola. Il terzo, infine, scatenato dai dissidi sull'interpretazione della Regola che avevano causato numerose dispute tra i frati, terminò con la decisione di Francesco di rassegnare le dimissioni dalla guida del suo stesso Ordine. Partendo dal racconto di questi tre episodi, Enzo Fortunato riflette sulle somiglianze tra la vita del Santo e quella di papa Francesco. Entrambi, come Gesù, non giudicano mai l'altro, ma sono continuamente sotto giudizio. Il ritorno dello spirito francescano veicolato dal papa, infatti, ha scosso dalle fondamenta una Chiesa arroccata e autoreferenziale che rischiava di perdere di vista il messaggio più autentico del Vangelo: l'amore verso gli ultimi. Come scrive il cardinale Matteo Maria Zuppi, «una delle chiavi di lettura offerta da padre Enzo Fortunato sta nel modo in cui entrambi - il Santo e il papa - rispondono ai loro accusatori. O, come sarebbe meglio dire, il modo in cui non rispondono. Non si tratta di eludere il confronto, ma di ribaltare il piano e la logica dell'accusa. Questa, infatti, alimenterebbe soltanto l'odio e il rancore. La logica del cuore apre invece lo spazio a un altro modo di intendere la relazione umana».
La leggenda vuole che a inventare il presepe sia stato, nel lontano 1223, san Francesco d'Assisi. Recatosi a Betlemme l'anno precedente, Francesco rimase incantato dalle rappresentazioni sacre allestite in occasione del Natale e al ritorno chiese a papa Onorio III di poterle riproporre. A quei tempi la rappresentazione dei drammi sacri era vietata dalla Chiesa; il Papa gli concesse però di celebrare la messa in una grotta naturale, l'eremo di Greccio, e così, il 24 dicembre del 1223, venne messa in scena la nascita di Gesù bambino. C'erano la grotta, il bue e l'asinello. Nessuno dei presenti prese il ruolo di Giuseppe e Maria, perché Francesco non voleva si facesse "spettacolo" della nascita del Salvatore. La popolazione accorse numerosa e così il santo poté narrare a tutti i fedeli, che non sapevano leggere, la storia della nascita di Gesù. In queste pagine, padre Fortunato ripercorre la storia del presepe dalla grotta di Betlemme al primo presepe vivente di Greccio, fino alla Basilica Superiore di Assisi e a Scala, dove Sant'Alfonso Maria de' Liguori, tra pastori, grotte e greggi, trovò ispirazione per la composizione di "Tu scendi dalle Stelle". Prefazione di Domenico Pompili.
"Buongiorno brava gente" con queste parole Francesco d'Assisi si rivolse agli abitanti di Poggio Bustone quando, lasciata la sua città, iniziò a predicare la Parola di Dio per le strade del mondo. Un saluto che racchiude insieme l'entusiasmo per l'avvio di una nuova giornata e il piacere di poterla condividere con gli altri. La recente pandemia ci ha insegnato che nessuno si salva da solo, e che andare incontro a chi ci è vicino, con una parola, un gesto, un pensiero positivo, è un atto salvifico, rigenerante. Per accompagnare le persone in questi difficili mesi, padre Enzo Fortunato ha avviato una rubrica quotidiana sulla sua pagina Facebook, aprendola proprio con il francescano saluto "Buongiorno brava gente" via via è divenuta un prezioso momento di confronto e conforto reciproco, nel quale scoprire la bellezza di non sentirsi soli, di farsi comunità alla luce del Vangelo e dell'esperienza del santo di Assisi. Così, ripartendo dalle riflessioni che lì sono scaturite, padre Enzo ci propone in queste pagine un breviario per tutto l'anno, un cammino di meditazioni che scandisca il nostro tempo giorno per giorno. Perché "il Vangelo è la guida per aprire un cantiere dentro noi stessi. Nella misura in cui lavoriamo su noi stessi, lavoriamo il mondo. Nella misura in cui ci immaginiamo nel sogno, cresciamo in un mondo diverso». Anche noi siamo invitati a ricordarci che l'unico modo per affrontare le difficoltà è avere fede, e che «il rapporto con Dio, la preghiera, ci conduce agli altri. È un modo di vivere la Parola e la nostra esistenza basato sull'avvicinarsi, sul sostenersi a vicenda, sul prendersi per mano". Solo così, camminando insieme, diventeremo strumenti di pace e renderemo ogni giorno un buon giorno.
Se Cristo tornasse oggi? Ecco la domanda che si è posto padre Enzo Fortunato. La domanda al cuore del Cristianesimo, del nostro vivere, del nostro amore, del nostro agire. Padre Fortunato ci propone una riflessione profonda, attraverso storia e letteratura. Cosa possiamo imparare dal modo in cui grandi autori hanno immaginato il ritorno di Cristo sulla terra? Prima di tutto che la modernità e la contemporaneità ci mettono di fronte a ciò che la teologia ha sempre chiamato le questioni ultime o le domande essenziali. Flaiano, Michelstaedter, Tolstoj, Dostoevskij e altri, ciascuno a suo modo, ci dicono che nonostante tutte le apparenze contrarie, nonostante tutte le ironie e le demistificazioni, la verità evangelica mantiene per noi tutta la sua forza e la sua attualità. Quando Cristo batte alle nostre porte - e questo avviene molto più spesso di quanto crediamo - noi ci limitiamo a far entrare nelle nostre case il suo nome e lasciamo fuori le sue verità che sono la pazienza, il perdono, l'amore. In fondo è soltanto l'amore che le raccoglie e le riassume tutte.
San Francesco è oggi più che mai uno dei personaggi chiave per comprendere come si vada configurando il cristianesimo all'inizio del terzo millennio. Con la semplicità, la mitezza e l'intenso fuoco interiore che hanno contraddistinto la sua vita, ancora dopo otto secoli attrae nel santuario di Assisi migliaia di persone ogni anno. In queste pagine, ricche di testimonianze letterarie e pittoriche, si delineano i luoghi che ha visitato, gli incontri che ha fatto, i gesti e le parole con cui ha formulato il suo messaggio, esplicitando quelli che sono stati il suo percorso personale e al contempo la sua rivoluzione culturale. Un libro che conduce a riflettere sul «ribelle» Francesco, e insieme mostra il volto del cristianesimo delle prossime generazioni.
Enzo Fortunato accompagna il lettore in percorso di nove meditazioni. Ogni meditazione sarà accompagnata da un affresco di Giotto con soggetto mariano, legati sia alla Vergine che alla nascita di Gesù. Il testo si muove su tre piani: artistico, teologico ed esistenziale. Le nove meditazioni sono dedicate ad altrettanti temi: Annunciazione, Visitazione, La natività, L'adorazione dei magi, La presentazione al tempi, La fuga in Egitto, La strage degli innocenti, Gesù tra i dottori e L'uscita da Gerusalemme.