Con le Ultime lettere di Jacopo Ortis il Foscolo si propone di offrire, in forma di romanzo, la propria esperienza più intima. Così il protagonista diventa quasi un alter ego dell'autore e nei suoi amori e nei suoi sentimenti vediamo adombrati quelli del Foscolo stesso, i suoi innamoramenti, le peregrinazioni per l'Italia contesa e tradita dagli stranieri, l'esilio del 1815 dopo la caduta del Regno Italico. Documento di una nuova sensibilità romantica, l'Ortis ebbe grande diffusione in Europa e ad esso si ispirarono in particolare coloro che combattevano la dominazione napoleonica e per le libertà nazionali.
Pubblicato per la prima volta nel 1802, è il romanzo che ha accompagnato Foscolo per quasi tutta la sua vita.
Il primo volume è dedicato alle poesie e alle tragedie, questa seconda parte comprende le prose e i saggi foscoliani. Oltre alle Ultime lettere di Jacopo Ortis troviamo il Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l'Italia, Il libro dell'Ipercalisse nelle due versioni latina e italiana e le Lettere scritte dall'Inghilterra. La sezione dedicata ai saggi comprende Dell'origine e dell'ufficio della letteratura e gli Essays on Petrarch, affiancati dalla traduzione italiana.
Fuggiasco da Venezia, dopo Campoformio, Jacopo si isola sui Colli Euganei. Qui conosce Teresa e se ne innamora, ma sa che questo è un amore impossibile, perché Teresa è promessa a Odoardo. Jacopo si mette in viaggio per l'Italia, senza una meta e ovunque vede la tragedia dell'oppressione straniera, né lo consolano le bellezze naturali o la saggezza del vecchio Parini, incontrato a Milano. La tragica conclusione è una denuncia al mondo di una doppia delusione.