Questo libro è un viaggio nel mondo dei gesti. Non un trattato sulla gestualità, e neppure un manuale di consigli o indicazioni: soprattutto negli ultimi anni, l'attenzione quasi ossessiva per l'"immagine" ha contribuito a porre in una nuova luce l'ambito della gestualità, favorendo però il diffondersi di testi che insegnano come comportarsi nelle diverse occasioni e che di fatto offrono un'interpretazione meccanica, e perciò immiserita, dell'idea di gesto. Abituati come siamo, da secoli, ad attribuire il primato alla parola, siamo disposti malvolentieri ad ammettere quanto sia importante, e talora decisivo, il ruolo del corpo e dei suoi movimenti nei piccoli momenti della vita quotidiana e nei grandi passaggi della storia politica. L'obiettivo del libro è perciò quello di offrire, grazie anche a un apparato di immagini, una ricognizione sull'uso odierno del corpo, tanto nella vita pubblica quanto in quella privata; è insomma l'occasione per osservare come i movimenti del corpo siano - oggi come nel passato - la conseguenza di ben precise visioni del mondo e delle relazioni tra gli uomini.
La domanda che, con angolazioni diverse, ci si pone nel libro è questa: in che modo la sfera dei modelli e delle regole comportamentali, la pratica della gestualità quotidiana, la concezione dei sentimenti e delle emozioni si incontrano e si intersecano nell'arte greca? Gli artisti greci elaborano una "grammatica" capace di far sì che le immagini non siano solo oggetti da ammirare, ma strumenti per aprire una relazione con lo spettatore: l'immagine artistica diviene, così, mezzo per orientare l'osservatore verso norme e valori etici, per consentirgli la pienezza dell'esperienza religiosa e una partecipazione anche emotiva al racconto mitico.