Libro polemico contro la legge detta "Buona Scuola" e l'educazione sessuale che essa promuove, particolarmente riguardo al tema del "gender". Testo appassionato ma molto ben documentato, sia per quanto riguarda le disposizioni di legge (legge di riforma della scuola varata durante il governo Renzi) e la loro applicazione sistematica da parte del ministero della Pubblica Istruzione, sia per quanto riguarda le direttive provenienti dagli organismi internazionali (ONU, UE). La professoressa Frezza Bortoletto (che è una giurista e anche una madre di famiglia con cinque figli) riconduce intelligentemente tutte queste nuove norme pedagogiche, sia nazionali che internazionali, alla loro radice culturale (l'ideologica libertaria e nichilista, ormai globalizzata), rifacendo la storia redente (soprattutto americana) che ha portato alla nascita del progetto di "educazione di gender".
L’invasione di campo dell’educazione scolastica non è che la tappa finale di un disegno egemonico venuto da lontano e sostenuto dall’azione di una ossessiva propaganda votata alla imposizione del “pensiero” unico, tanto politicamente corretto e suggestivo quanto intrinsecamente disumano. Con competenza di giurista e sensibilità di madre, l’Autrice ci guida in un documentatissimo viaggio attraverso l’ideologia libertaria e nichilista che, sacrificando la ragione all’utopia, punta a demolire l’architrave del vivere comune.
Il libro ripercorre le fasi del processo eversivo in atto, analizza i suoi esiti aberranti e smonta le formule lessicali che lo alimentano, fino a scoprire il gigantesco castello di carte truccate che intrappola tutti noi, sudditi involontari di uno strapotere paranoico. Ma quei castelli di carte sono solo involucri vuoti e basterà un soffio per tornare a rivedere le stelle che stanno sopra di noi e ci danno l’orientamento.