Bussare più forte alla porta per farsi sentire. Scoprire ciò che si è perso. Capire, con fatica, quello che manca. Sapere cosa abbiamo dimenticato. Riuscire a fermare, addirittura, il tempo! Aspirare all'interezza. Sopportare il peso del vuoto. Sono questi i referti. Poi vengono le domande. E se il cavaliere tanto atteso fosse già dentro di noi e non lo sapessimo? Perché non ci guarisce dagli affanni? A cosa serve tutta la ricchezza di cui disponiamo? Non saranno, i nostri beni, semplici inganni? I traguardi che ci siamo posti sono sbagliati? Dove andremo? Neppure Google Maps ci potrà servire? (dalla prefazione di Eraldo Affinati). Uno dei 91 epigrammi. Eloquente: Il dubbio rimane, anche / dopo accorta disamina: /dove gettarla, l'anima? ( Raccolta differenziata) "E se fossimo noi stessi il castigo che ci meritiamo? Senza Itache. Senza rimpianti. Senza passati remoti. Senza più terre. Se andassimo giù a piombo, in un solo istante e non sapessimo neppure in quale raccolta differenziata gettare l'anima? In quel caso, risponde Marco Furgeri con stupore non privo di malinconia, alla maniera di Terrence Malick nell'ultima grande scena di The Tree of Life, non ci resterebbe che credere nei miracoli. Balzeremo sulle acque, avendo alle spalle il mondo sconosciuto e davanti quello ignoto. Il cuore scelto fra i sassi" (Eraldo Affinati).