Giulia Gabrieli ci descrive il suo intenso percorso spirituale: il tumore scoperto a 12 anni, la lunga battaglia combattuta con tenacia insieme ai suoi medici "supereroi" (Prefazione di monsignor Francesco Beschi).
Questo è il diario di Giulia Gabrieli, quattordici anni, malata di tumore, morta la sera del 19 agosto 2011, che ha saputo trasformare i suoi due anni di malattia in un inno alla vita, in un crescendo spirituale.
Giulia era una ragazza normale, bella, solare, amava viaggiare, vestirsi bene e adorava lo shopping. Un’esplosione di raffinata vitalità, che la malattia, misteriosamente, non ha stroncato, ma amplificato.
Nelle pagine del diario narra la sua lotta per affrontare la malattia e la sua speranza di guarire ma anche l’abbandono alla volontà di Dio.
I medici sono i suoi amici, i suoi «supereroi»; i genitori, gli amici, le amiche e gli insegnanti i suoi angeli custodi, coloro che la sostengono e la incoraggiano.
Giulia amava la musica e, in modo speciale, un grande classico di Claudio Baglioni cantato da Laura Pausini: Strada facendo. «Strada facendo vedrai che non sei più da sola / ...dai che ce la fai! / Strada facendo troverai anche tu un gancio in mezzo al cielo... / Sì, mi dà leggerezza, una grande speranza...».
Per questa ragione Giulia ha voluto intitolare il suo diario: Un gancio in mezzo al cielo.
In Appendice un articolo scritto da Fabio Finazzi per L’Eco di Bergamo sulla vicenda di Giulia.
Destinatari
Sia giovani, sia quanti a vario titolo si occupano dei giovani: genitori, catechisti, educatori, insegnanti.
Curatore
Fabio Finazzi, quarantadue anni, giornalista, vive a Bergamo con la moglie e i tre figli. Già caporedattore a L’Eco di Bergamo, attualmente è responsabile della pagina di Bergamo del Corriere della Sera. In passato ha lavorato al Giorno, a Bergamo-oggi, alla Voce di Montanelli e ad Avvenire, occupandosi spesso di vicende legate alla cronaca giudiziaria e alla realtà carceraria. Con le Paoline ha pubblicato Fratello lupo. Un francescano tra gli ergastolani (2004).