La riflessione storico-sistematica sull’uomo che viene proposta in queste pagine parte dalla consapevolezza del mutamento antropologico sopraggiunto nella seconda metà del XX secolo, soprattutto a partire dagli anni Settanta di esso. Per questo, sullo sfondo vi è la «pretesa» di rispondere alla domanda «chi è l’uomo?» senza ignorare i numerosi tentativi di decostruzione del soggetto messi in atto all’interno della cultura contemporanea.
Nunzio Galantino è professore ordinario di Antropologia presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Napoli). Alla ricerca ed all’insegnamento unisce da sempre il servizio pastorale come parroco, in Cerignola (Fg). Ha partecipato, in qualità di antropologo, al gruppo di ricerca internazionale per lo studio degli aspetti etico-antropologici e scientifici degli xenotrapianti. Membro del Comitato per gli Studi Superiori di Teologia e di Religione Cattolica, segue, presso la Conferenza Episcopale Italiana, l’attuazione del “Progetto di riordino della formazione teologica in Italia”. Membro del Comitato di redazione di Rassegna di teologia e collaboratore di riviste di filosofia e di teologia. Autore di volumi e saggi di carattere prevalentemente antropologico, tra i quali ricordiamo: Metodologia teologica. Avviamento allo studio e alla ricerca interdisciplinari, San Paolo, Cinisello Balsamo, Roma 20043, (editor di )A. Rosmini, Delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa, San Paolo, Cinisello Balsamo 1997; Sapere l’uomo e la storia, San Paolo, Cinisello Balsamo 1998, “Der Stand der Philosophischen Anthropologie” in der Zeit des ausgehenden 18. Jhs. bis zur ersten Dietrich Bonhoeffer: storia profana e crisi della modernità, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000.
Nel corso degli ultimi decenni, dopo una accentuazione della speculazione filosofica di A. Rosmini, l'attenzione degli studiosi si sta fermando anche su quella teologica. La riscoperta della Sacra Scrittura e lo studio approfondito dei Padri della Chiesa hanno costituito un gran vantaggio per i teologi e per la teologia stessa. Tanto che Rosmini recentemente è stato additato come il pensatore cristiano che più di ogni altro fa riferimento alla Sacra scrittura nelle sue opere.
La presente raccolta di saggi si colloca in questo solco teologico a ridosso del bicentenario della nascita del prete filosofo cattolico. Nella loro specificità rivelano e sostengono "l'orizzonte sapienziale" del suo pensiero che trabocca dalla "penna di teologo, filosofo e maestro di vita spirituale" (G. Lorizio). La dimensione sapienziale va situata e interpretata "nella prospettiva dell'inclusione del momento scientifico in quello sapienziale", relativizzando, opportunamente, le pretese di scientificità a cui le teologie manualistiche hanno consacrato i propri sforzi.
"Il tema del rapporto filosofia, scienza, sapienza è ancora presente in gran parte della filosofia contemporanea. Emblematici sono i contributi di Husserl, Heidegger, Ortega y Gasset, Popper" (N. Galantino) in cui riverbera il senso delle domande che attraversano "il pensare" di Rosmini. Evidenti i punti di contatto ma anche forte la diversificazione. Proprio in base a quest'ultima possiamo indicare l'Autore come "alternativo" al pensiero moderno e pista da percorrere per non saltare a piè pari dal pensiero greco alla modernità stessa, anzi nei "tempi plurimi" del post-moderno intravedere un filo d'Arianna che possa far riprendere le fila del discorso, passando magari per il frontaliere (tra la filosofia e la teologia) dell'antropologia filosofica. Infatti "l'antropologia non si ferma al solo aspetto naturale, ma riceve un arricchimento soprannaturale e cristologico" pur rimanendo collocata nella concretezza della storia.
Storia che, in Rosmini, si invera in una Teodicea costruita con gli elementi fondamentali della metafisica cristiana, propri della concezione trinitaria dell'essere, caratterizzante l'ontologia rosminiana.
Nunzio Galantino è docente di antropologia filosofica presso la sez. San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'ltalia Meridionale e parroco in Cerignola (FG). Ha al suo attivo numerose pubblicazioni a carattere antropologico e la cura di una preziosa edizione critica del più famoso libro di Rosmini: Delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa (San Paolo, Cinisello Balsamo 1997). Insieme all'amico e collega Lorizio ha curato il volume Metodologia teologica (San Paolo, Cinisello Balsamo 19972).
Giuseppe Lorizio è docente di Teologia fondamentale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Ha dedicato buona parte della sua ricerca al pensiero rosminiano, pubblicando numerosi saggi ed ultimamente un Profilo storico-teologico di Antonio Rosmini (ed. Mursia-PUL, Roma 1997). Si è spesso occupato dei rapporti fra Cristianesimo, modernità e postmodernità, nel cui orizzonte va situata la sua ricerca intorno al Roveretano.