Che cosa intende ogni singola confessione cristiana, quando parla di dogma, grazia o libertà? Primo volume di una collana di teologia interconfessionale, questo glossario vuole essere uno strumento per comprendere la prospettiva dell'altro sulle parole della Fede che unisce e del Battesimo che accomuna. È rivolto non solo agli studenti, ma a tutti coloro che intendono acquisire informazioni corrette sul senso dei termini che le diverse confessioni cristiane utilizzano nel loro "gergo- ecclesiale e teologico. Si va da Anno liturgico a Vescovo e ogni parola viene descritta dalla prospettiva cattolico-romana (Giuseppe Lorizio), da quella evangelico-protestante (Fulvio Ferrario) e da quella orientale-ortodossa (Germano Marani), permettendo alle lettrici e ai lettori di cogliere le convergenze e le differenze intorno ai grandi temi della fede cristiana. «Abbiamo cercato innanzitutto di interrogare le dottrine e le prassi delle Chiese sorelle, di esporne l'essenziale, di cercarne il senso più profondo. Certo, non manca la teologia, ma essa viene di volta in volta posta a servizio del Vangelo. Il risultato è uno strumento che aiuta a comprendere la prospettiva delle diverse confessioni cristiane riguardo alle parole della Fede che unisce e del Battesimo che accomuna». Dall'Introduzione di Giuseppe Lorizio
Come fare teologia oggi? Quale atteggiamento deve assumere la teologia fondamentale, la disciplina che ha come tematica la rivelazione, ossia il modo in cui Dio si manifesta nella storia? Questo saggio sceglie la strada della spigolatura, della raccolta dei semi che il cristianesimo ha diffuso nel mondo e nella storia. Si tratta di un atteggiamento letteralmente "umile-, di vicinanza alla terra, reso ancora più attuale e necessario dalla tragedia pandemica. Il rapporto fra linguaggio e verità, l'attualità del mito, il contributo della teologia alle scienze della pace, il Mediterraneo come luogo teologico, la teologia fra scienza e fantascienza e infine Dio e il mistero del male sono alcuni dei luoghi teologici esplorati dall'Autore. Attraverso citazioni di opere figurative e cinematografiche, letterarie e musicali, filosofiche e teologiche i lettori sono accompagnati a scoprire o riscoprire la natura profondamente iconica del pensiero. In appendice sono raccolti alcuni contributi dell'autore pubblicati su Famiglia Cristiana e Avvenire e scritti nel corso della pandemia. In quest'ultima parte Lorizio si cala in una sorta di teologia pop, attenta al mondo di oggi e capace di intrecciare tradizione e linguaggi d'avanguardia.
Accanto all’attività accademica, dal 2006 Giuseppe Lorizio collabora alla rubrica di Famiglia cristiana che dà risposte teologiche agli interrogativi pervenuti in redazione. Questo dialogo con i lettori gli ha consentito e gli consente di verificare e misurare il linguaggio “specialistico” a confronto con domande provenienti da un pubblico molto più vasto di quello che frequenta lezioni o seminari accademici. Nel libro, suddiviso in un prologo, cinque capitoli e un glossario minimo a conclusione, l’autore raccoglie gli esempi più significativi delle domande che gli sono state poste in tutti questi anni, sempre attento a tradurre in modo comprensibile, ma corretto, le risposte della teologia. Il volume affronta questioni fondamentali quali scrittura e rivelazione, il senso della vita, il male e la morte, la storia e la salvezza, l'immortalità e la resurrezione intavolando un dialogo vivo, stimolante, sempre nuovo con i lettori. Un dialogo che prende spunto anche dal cinema, dalla musica, dai nuovi media per parlare di questioni antiche, ma perennemente attuali.
Si dice che "l'amore non conosce frontiere", ma ciò è possibile solo quando (come nel Cantico dei cantici IV di Marc Chagall) gli amanti riescono a librarsi nell'aria, sorvolando, in una sorta di volo pindarico i luoghi mondani, che quotidianamente sono chiamati ad abitare. E ciò vale sia per gli affetti umani che per l'amore tra Dio e l'uomo. Il pensiero è chiamato a riconoscere, misurare,attraversare queste frontiere, nella convinzione che il destino dell'uomo, creato per un fine soprannaturale, si compia in un oltre che supera di gran lunga i suoi limiti naturali e storici. Il titolo di questo libro, nei suoi sostantivi, richiama due polarità fondamentali della ricerca che l'autore va conducendo da anni. Il termine "frontiere" fa riferimento al modello teologico-fondamentale,che cerca di interpretare questa regione del sapere teologico come luogo di confine sia epistemologico che contenutistico, nel tentativo di articolare la credibilità della Rivelazione cristiana in rapporto alla cultura ed in particolare al pensiero filosofico del nostro tempo. La seconda parola "Amore"indica l'orizzonte della "metafisica agapica" come prospettivateologico-filosofica nella quale si inscrive la ricerca teoretica dell'autore.
Il presente volume propone un aggiornato profilo storico-teologico di Antonio Rosmini (1797-1855), uno dei piu grandi filosofi e teologi dell'Ottocento. Biografia, spiritualita, riflessione teologica e filosofica: sono i cardini su cui poggia questo profilo di Antonio Rosmini. L'opera propone non solo nell'ambito specialistico, ma al grande pubblico, un volto nuovo" del grande teologo e filosofo e consente di farlo apprezzare fino in fondo, attraverso il costante riferimento ai suoi scritti e al suo stesso modo di esprimersi. Se ne ricava cosi un profilo sereno ed obiettivo che lancia la sfida per un corretto rapporto con un pensiero "che e insieme tanto vicino e distante dal nostro""
Il volume affronta la questione del rapporto fede-ragione, seguendo il duplice itinerario del pensare verso il credere e del credere verso il pensare e intendendo la fede anzitutto come fede cristiana nella sua forma cattolica e la ragione come pensiero filosofico con particolare riferimento alla modernità e ai suoi esiti. L'autore, G. Lorizio, offre e segnala spunti di riflessione e di approfondimento originali dell'enciclica "Fides et ratio".
un analisi del paradosso a partire dal nuovo testamento. Questo volume della collana cathedra parte da questa riflessione il vangelo e`pieno di paradossi" scrive p. De lubac, e sarebbe molto interessante proporre una ricognizione completa e un'analisi dettagliata d ei paradossi del nuovo testamento, piu`semplicemente e direi pragmaticamente la nostra riflessione prendera, invece le mosse dall'unico luogo neotest amentario in cui compare il termine "paradosso" a designare , nel quadro di un'azione mir acolosa compiuta dal signore. "
Nel corso degli ultimi decenni, dopo una accentuazione della speculazione filosofica di A. Rosmini, l'attenzione degli studiosi si sta fermando anche su quella teologica. La riscoperta della Sacra Scrittura e lo studio approfondito dei Padri della Chiesa hanno costituito un gran vantaggio per i teologi e per la teologia stessa. Tanto che Rosmini recentemente è stato additato come il pensatore cristiano che più di ogni altro fa riferimento alla Sacra scrittura nelle sue opere.
La presente raccolta di saggi si colloca in questo solco teologico a ridosso del bicentenario della nascita del prete filosofo cattolico. Nella loro specificità rivelano e sostengono "l'orizzonte sapienziale" del suo pensiero che trabocca dalla "penna di teologo, filosofo e maestro di vita spirituale" (G. Lorizio). La dimensione sapienziale va situata e interpretata "nella prospettiva dell'inclusione del momento scientifico in quello sapienziale", relativizzando, opportunamente, le pretese di scientificità a cui le teologie manualistiche hanno consacrato i propri sforzi.
"Il tema del rapporto filosofia, scienza, sapienza è ancora presente in gran parte della filosofia contemporanea. Emblematici sono i contributi di Husserl, Heidegger, Ortega y Gasset, Popper" (N. Galantino) in cui riverbera il senso delle domande che attraversano "il pensare" di Rosmini. Evidenti i punti di contatto ma anche forte la diversificazione. Proprio in base a quest'ultima possiamo indicare l'Autore come "alternativo" al pensiero moderno e pista da percorrere per non saltare a piè pari dal pensiero greco alla modernità stessa, anzi nei "tempi plurimi" del post-moderno intravedere un filo d'Arianna che possa far riprendere le fila del discorso, passando magari per il frontaliere (tra la filosofia e la teologia) dell'antropologia filosofica. Infatti "l'antropologia non si ferma al solo aspetto naturale, ma riceve un arricchimento soprannaturale e cristologico" pur rimanendo collocata nella concretezza della storia.
Storia che, in Rosmini, si invera in una Teodicea costruita con gli elementi fondamentali della metafisica cristiana, propri della concezione trinitaria dell'essere, caratterizzante l'ontologia rosminiana.
Nunzio Galantino è docente di antropologia filosofica presso la sez. San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell'ltalia Meridionale e parroco in Cerignola (FG). Ha al suo attivo numerose pubblicazioni a carattere antropologico e la cura di una preziosa edizione critica del più famoso libro di Rosmini: Delle Cinque Piaghe della Santa Chiesa (San Paolo, Cinisello Balsamo 1997). Insieme all'amico e collega Lorizio ha curato il volume Metodologia teologica (San Paolo, Cinisello Balsamo 19972).
Giuseppe Lorizio è docente di Teologia fondamentale presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Lateranense. Ha dedicato buona parte della sua ricerca al pensiero rosminiano, pubblicando numerosi saggi ed ultimamente un Profilo storico-teologico di Antonio Rosmini (ed. Mursia-PUL, Roma 1997). Si è spesso occupato dei rapporti fra Cristianesimo, modernità e postmodernità, nel cui orizzonte va situata la sua ricerca intorno al Roveretano.