La portata della crisi ambientale è giunta a sfidare la teologia in termini ignoti alla tradizione: in tutte le grandi famiglie ecclesiali è presente tale consapevolezza. Per questo il volume sceglie di presentare tre brevi monografie, nelle quali l'aspetto dialogico costituisce il presupposto dell'argomentazione. Il teologo cattolico Simone Morandini tratteggia la fede nel Creatore come qualificante l'esperienza credente del mondo, lo "sguardo- con cui essa lo coglie. Per Panaghiotis Ar. Yfantis, che ci introduce all'orizzonte della riflessione ortodossa, l'esistenza contemplativa costituisce lo spazio esistenziale entro il quale elaborare una teologia della trasparenza della creazione. Il saggio del teologo valdese Fulvio Ferrario delinea una teologia che si confronta con l'areligiosità occidentale, precisando la critica al cosiddetto "antropocentrismo". Letti insieme, i tre saggi assumono l'aspetto di una conversazione, di un dialogo aperto, non convenzionale, ma vero.
In un dibattito teologico intenzionato ad affrontare le sfide del nostro tempo, nel contesto ipersecolarizzato della società europea, l'annuncio cristiano del Regno di Dio non dovrebbe costituire oggetto di dissenso legato all'appartenenza ecclesiale. Le questioni aperte e anche le differenze sono, per quanto riguarda l'essenziale, trasversali rispetto alle confessioni. Gli autori di questo libro, dunque, presentano, ciascuno, un approccio complessivo al tema, da prospettive diverse: la risurrezione (Stefan Munteanu, ortodosso), il giudizio (Antonio Nitrola, cattolico), il compimento (Fulvio Ferrario, protestante). Di risurrezione ed escatologia, «ci parlerai un'altra volta», dicono gli Ateniesi a Paolo. E invece è bene parlarne oggi: la buona notizia, infatti, è che l'ultima parola di Dio disvela la verità sulla creazione, sulla storia e sull'essere umano.
Che cosa intende ogni singola confessione cristiana, quando parla di dogma, grazia o libertà? Primo volume di una collana di teologia interconfessionale, questo glossario vuole essere uno strumento per comprendere la prospettiva dell'altro sulle parole della Fede che unisce e del Battesimo che accomuna. È rivolto non solo agli studenti, ma a tutti coloro che intendono acquisire informazioni corrette sul senso dei termini che le diverse confessioni cristiane utilizzano nel loro "gergo- ecclesiale e teologico. Si va da Anno liturgico a Vescovo e ogni parola viene descritta dalla prospettiva cattolico-romana (Giuseppe Lorizio), da quella evangelico-protestante (Fulvio Ferrario) e da quella orientale-ortodossa (Germano Marani), permettendo alle lettrici e ai lettori di cogliere le convergenze e le differenze intorno ai grandi temi della fede cristiana. «Abbiamo cercato innanzitutto di interrogare le dottrine e le prassi delle Chiese sorelle, di esporne l'essenziale, di cercarne il senso più profondo. Certo, non manca la teologia, ma essa viene di volta in volta posta a servizio del Vangelo. Il risultato è uno strumento che aiuta a comprendere la prospettiva delle diverse confessioni cristiane riguardo alle parole della Fede che unisce e del Battesimo che accomuna». Dall'Introduzione di Giuseppe Lorizio
Il volumetto di Fulvio Ferrario e William Jourdan si rivolge a quanti intendono acquisire gli strumenti essenziali per conoscere e capire l’ecumenismo nonché a quanti, in una fase assai difficile del dialogo tra le chiese, desiderano approfondire la riflessione.
Con queste pagine Fulvio Ferrario e William Jourdan propongono «un abc dell’ecumenismo e del dialogo, in particolare tra le confessioni cristiane» in un’ottica protestante, con la consapevolezza della propria parzialità ma anche del contributo che le chiese evangeliche hanno offerto, e ancora possono offrire, a quel cammino in direzione dell’unità che ha iniziato a cambiare la storia del cristianesimo.
Un piccolo libro introduttivo, dedicato al pubblico non specialistico, per ripercorrere la storia, in particolare del XX secolo, le speranze, i risultati raggiunti, i problemi aperti e le prospettive del lungo cammino ecumenico.
«Chi voi dite che io sia?»: da duemila anni Gesù pone questa domanda che, per molti, oggi, è irrilevante. In questo libro Fulvio Ferrario intende, anzitutto, rivendicare la pertinenza dell’interrogazione, la sua inattualità scomoda, che può rivelarsi ben più contemporanea di quanto il cosiddetto «postmoderno» sembri ritenere. Certamente Gesù di Nazareth parla da un tempo lontano, che va conosciuto e compreso. Rettamente ascoltata, tuttavia, per Ferrario questa voce del passato investe il presente in modo indiscreto, provocatorio. Così la domanda che si credeva archiviata torna a risuonare. E la risposta? Non la può insegnare nessun libro. Secondo il Nuovo Testamento, in ogni caso, si tratta di un cammino, non di una formula: e se è riuscito, un libro cristiano su Gesù invita a mettersi in marcia.
A cinquecento anni dall’affissione delle 95 tesi di Lutero, il teologo Fulvio Ferrario affronta la crisi delle chiese protestanti nel mondo secolarizzato di oggi – un mondo in cui può sembrare difficile immaginarne un qualche futuro – facendone un’occasione per ripensare il fondamento della Riforma, ovvero l’annuncio di Gesù, proprio in quel difficile contesto.
«È stato detto chiaramente: la Riforma non ha alcun futuro, almeno nell’Europa che l’ha vista nascere. La crisi delle chiese protestanti sembra infatti irreversibile: emorragia di fedeli, crollo di rilevanza per l’opinione pubblica, difficoltà finanziarie. Stando a tali non disinteressati profeti di sventura, il quinto centenario dell’avvio della Riforma luterana – che cade il 31 ottobre 2017 – potrebbe dunque somigliare a un vero e proprio funerale. Questo libro intende prendere sul serio la drammatica situazione attuale, considerandola tuttavia un’occasione per ripensare la ragion d’essere della Riforma, l’annuncio di Gesù Cristo, nel contesto dell’Europa secolarizzata. Ieri come oggi, il protestantesimo è semplicemente un invito a essere cristiani nel segno della libertà e della creatività dello Spirito. Questo testo è scritto nella fiducia che la Riforma abbia un futuro, perché ce l’ha il Cristo che essa testimonia» Fulvio Ferrario.
Il libro espone i lineamenti fondamentali della fede cristiana, com'è presentata dal Credo di Nicea-Costantinopoli, accolto da tutte le chiese. Le antiche parole della tradizione cristiana costituiscono il filo conduttore che accompagna la riflessione attraverso le domande e le inquietudini della chiesa e della società del nostro tempo, in un cammino che cerca la propria guida nel Dio di Gesù. Nessuno è obbligato a intraprendere tale cammino, ma esso si offre a ciascuna e a ciascuno come lieta possibilità di accogliere la chiamata alla libertà di credere.
"Chi resta saldo? Solo colui che non ha come criterio ultimo la propria ragione, il proprio principio, la propria coscienza, la propria libertà, la propria virtù, ma che è pronto a sacrificare tutto questo quando sia chiamato all'azione ubbidiente e responsabile, nella fede e nel vincolo esclusivo a Dio: l'uomo responsabile, la cui vita non vuol essere altro che una risposta alla domanda e alla chiamata di Dio. Dove sono questi uomini responsabili?"
Il XX secolo ha visto le chiese cristiane in un certo affanno per quanto riguarda il loro rapporto con la società: l’allontanamento delle grandi masse operaie dalla pratica religiosa, l’ateismo comunista al potere in ampie regioni del globo, la radicale secolarizzazione occidentale, l’emergere, anche in contesti tradizionalmente cristiani, del pluralismo religioso. Il pensiero teologico ha reagito a tali sfide con grande vivacità, facendo del Novecento uno dei secoli più ricchi dell’intera storia del pensiero cristiano. Il volume ripercorre i principali snodi della riflessione teologica recente, guidando il lettore, anche profano, in un’avventura intellettuale che proprio la nostra cultura, ampiamente scristianizzata, merita di conoscere.