In questo libro, alla sua terza edizione, il grande storico pone al centro del discorso la storia, la realtà così com’è. Cultura e società vengono visti come ambiti aventi una loro logica. E l’insieme di questi ambiti costituisce il condizionamento storico e sociale senza il quale la realtà non può esistere. Una storia del Mezzogiorno illustrata in una nuova luce antropologica e storica con al centro l’uomo e il suo operato.
In breve
Che cos’è la storia moderna? Quando comincia e quando finisce? E che vuol dire moderno? Siamo già in un mondo post-moderno? Galasso risponde: che moderna è tutta l’età dalla fine del Medioevo a oggi; che perciò la storia contemporanea è solo la più recente storia moderna; che la modernità ha segnato un salto di qualità nella condizione umana più radicale di quello dell’età neolitica; che il post-moderno è solo un nuovo moderno, ancora più moderno.
Indice
I. Definire la storia moderna - II. Quando e come si apre l’età moderna - III. Strumenti e percorsi del moderno - IV. Lo Stato moderno - V. La superiorità e le idee nuove dei moderni - VI. Antropologia, sociologia, politologia del moderno - VII. La pienezza della modernità e la modernità del postmoderno - VIII. Studiare la storia moderna - Indice dei nomi
Giuseppe Galasso evoca, nel quadro della grande storia europea e mediterranea, un'epoca cruciale per il Mezzogiorno, dalla divisione dell'Italia in aree longobarde e in aree bizantine alle pressioni e interferenze arabe, pontificie e germaniche fino alla grande storia della monarchia normanna e sveva. In un ampio affresco, la perenne dialettica tra logiche interne e chiusure o aperture, mediazioni o adattamenti all'esterno, iniziative e passività, successi e fallimenti mette in luce la cifra, la specificità e il ruolo storico del Mezzogiorno in quei secoli, e oltre.
Questa "Prima lezione" firmata da Giuseppe Galasso introduce alla problematicità, ai metodi e ai temi della storia moderna sviluppando tre innovativi nodi concettuali: "moderna" è tutta l'età dalla fine del Medioevo a oggi; di conseguenza la storia contemporanea è anch'essa una parte (la più recente) della storia moderna; la modernità ha segnato un salto di qualità nella condizione umana paragonabile solo a quello dell'età neolitica, ma ancora più radicale e sconvolgente sia in termini individuali che di rapporto tra l'essere umano e il mondo. La distinzione tra modernità e contemporaneità viene dunque approfondita in queste pagine a partire dall'idea che la prima comprende la seconda e che, mentre contemporaneo è un dato di fatto (il tempo attuale), moderno (il nuovo in contrapposizione all'antiquato) è un'indicazione di tempo, ma anche un giudizio di valore.
Giuseppe Galasso esamina in queste pagine la storia italiana ed europea del Novecento, con tutta la vivacità del vissuto di uno dei grandi spiriti che quella storia ha contribuito a costruire. Un protagonista che ha interpretato e promosso lo spirito e l'identità di una cultura, di un mondo civile e sociale, di una tradizione e di uno spazio etico-politico. Un Croce al di là delle polemiche che ne hanno alterato o falsato la figura e il ruolo. Non il dittatore di mezzo secolo di cultura italiana, ma una grande voce dell'Europa in Italia e dell'Italia in Europa. Non il celebratore di una marcia trionfale dello Spirito o del bene e del meglio nella storia, ma un testimone del suo tempo e della perenne dialettica propria dello spirito e della storia.
La storia d'Europa è la storia di una vicenda perenne di contrazioni e espansioni di un grande spazio di civiltà. E' in questo spazio che è nata la tradizione del Cristianesimo, si sono incrociati e fusi i destini di grandi popoli e di grandi tradizioni culturali, è sbocciata la civiltà moderna della scienza e della tecnica, è fiorita la cultura dell'uomo e della libertà morale, politica e civile. E tutto ciò fino ad oggi, alla nuova pagina dell'Unione europea e ai suoi problemi nel mondo della globalizzazione.
Il volume si apre con un corposo capitolo che, con prese di posizione anche polemiche nei confronti delle voghe relativistiche contemporanee, riflette a tutto campo sulla storia, la sua funzione e le sue attuali prospettive; il secondo capitolo traccia invece a grandi linee l'evoluzione del concetto di storia dagli albori della civiltà a oggi. Due capitoli ulteriori mettono a fuoco i rapporti della storiografia da un lato con la sociologia, e dall'altro con la filosofia. L'ultimo capitolo infine tratta delle fonti per lo studio della storia.