Le mappe, è indiscutibile, non sono solo indispensabili ma hanno gran fascino. Ci permettono di orientarci, e questo non è poco, ma ci restituiscono anche una visione del mondo, la visione di chi le ha ideate. Infatti non sono il mondo , bensì una sua rappresentazione, quindi possono solo descrivere, in modo semplificato, lo spazio. Per capire fino in fondo la loro utilità, bisogna fare lo sforzo di immaginarsi cosa doveva essere viaggiare a progettare un viaggio quando non esistevano: dell'estensione del mondo e della sua forma non vi era alcuna idea, ogni passo era fatto verso l'ignoto. E i luoghi raggiunti non avevano un nome. Questo libro, corredato di un ricco apparato iconografico, ricostruisce la storia delle mappe: quando sono nate e perché, come si sono evolute, come sono state disegnate. Dai Greci fino a Google Maps passando per il navigatore satellitare, un libro pieno di storie che vi lasceranno incantati: esploratori, disegnatori, viaggiatori, cartografi, monaci, mercanti, inventori e filosofi che hanno creato una rappresentazione del mondo perché noi potessimo amarlo e conoscerlo, per poi desiderare di percorrerlo. O anche solo immaginarlo dalla poltrona del nostro salotto. Prefazione di Dava Sobel.
Perché le lettere continuano a suscitare tanto fascino pur nell'epoca del trionfo di Internet e della posta elettronica? Leggerle per ricostruire i retroscena della vita di un grande personaggio storico o di uno scrittore è una forma di voyeurismo intellettuale o un modo per coglierne la vita personale e interiore pur senza violarne l'intimità? Per millenni le lettere hanno plasmato la storia e l'esistenza degli individui: la digitalizzazione della comunicazione e l'avvento delle e-mail hanno cancellato la vitalità e l'autenticità di un semplice foglio infilato in una busta affrancata. Simon Garfield non intende certo lanciarsi in una crociata contro il progresso informatico; piuttosto, vuole riaffermare "il romanticismo della posta", in epoche in cui gli scambi epistolari fornivano "il tramite silenzioso di ciò che era importante e accessorio", "descrivevano le gioie e le sofferenze più intense dell'amore". L'autore prefigura un mondo senza lettere e francobolli, e al tempo stesso celebra un aspetto centrale del nostro passato, una modalità di scambio basata sulla riflessione e il rispetto. Storia, aneddotica e curiosità si intrecciano in un racconto venato di erudizione e ironia, dalle tavolette anonime della Britannia romana fino ai nostri giorni: i capolavori di Cicerone e Seneca, le passioni che infuocavano Anna Bolena e Napoleone, l'anonima vita quotidiana di Jane Austen, l'incontenibile esuberanza epistolare di Madame de Sévigné.