Nel 1969 Gell Mann vinse il premio Nobel per la fisica proprio grazie ai quark, "i mattoni del mondo", che furono da lui teorizzati, scoperti e battezzati in onore di un famoso passo di Joyce. Lo stesso Gell Mann in quest'opera ci invita a passare "dal quark al giaguaro", cioè dalle leggi fondamentali della fisica alla complessità del mondo reale. Il sottotitolo sintetizza lo spirito e il contenuto del libro. Nella prima parte trovano posto varie "avventure" dell'autore: è quasi una piccola autobiografia scientifica. La seconda e la terza parte sono dedicate rispettivamente al "semplice" e al "complesso", cioè alle leggi fondamentali della fisica e ai sistemi biologici. L'ultima parte tira le fila del discorso.