Servono i superpoteri per amarsi tutta una vita, Anna e Marco lo sanno bene. Lei è una fumettista dal carattere impulsivo, nemica delle convenzioni; lui un professore di fisica convinto che ogni fenomeno abbia la sua spiegazione. A tenerli insieme è un'incognita che nessuna formula può svelare. Quante possibilità ci sono che le esistenze di due persone, sfioratesi appena in un giorno di pioggia, si incrocino per caso una seconda volta? Così poche da essere statisticamente irrilevanti, direbbe la scienza. Eppure ad Anna e Marco questo accade e riaccade. Ed entrambi si chiedono se a riavvicinarli di continuo sia un algoritmo, il destino o invece un sentimento tanto forte da resistere alle fughe improvvise, agli scontri, alla routine, alle incomprensioni e al dolore. Spostandosi avanti e indietro sulla linea delle loro esistenze, Paolo Genovese racconta gli istanti perfetti e i drammi di una storia d'amore bellissima, che sfida il tempo, fa riflettere e infine commuove. Una storia d'amore che solo due supereroi possono vivere.
La malattia più diffusa al mondo è senza dubbio l'amore. Lo sa bene Francesco Taramelli, psicoterapeuta di coppia abituato a trattare l'amore in tutte le salse, specializzato in casi disperati. E proprio con tre casi disperati comincia questa storia. Sara, trentun anni, omosessuale da sempre, vive a New York e sta per sposare Jodie; ma quando questo grande amore scompare all'improvviso, per lei non c'è altro che il ritorno a casa e una potente inversione di rotta: diventare eterosessuale. Marta, trent'anni, romantica libraia costantemente innamorata di uomini impossibili, si ritrova a correr dietro a un ladro di libri, sordo, muto e sfuggente. In compenso molto, ma molto affascinante. Emma, diciotto anni, brillante e vivace studentessa in attesa degli esami di maturità, polemica e insoddisfatta, soprattutto sentimentalmente, ha appena lasciato Diego. Ora nella sua vita è entrato Alessandro, architetto che lavora all'Ikea, sensibile, disponibile, perfetto o quasi: ha cinquant'anni ed è sposato da sette. Ma il vero caso disperato, alla fine, è proprio il povero psicanalista, considerando che Sara, Marta ed Emma sono le sue tre adorate figlie. Sua moglie l'ha abbandonato diciassette anni prima, così, da bravo mammo, ha cresciuto da solo le tre ragazze che, anche se non è "deontologicamente corretto", da sempre frequentano il lettino del suo studio per farsi aiutare a risolvere i loro problemi d'amore.