Dall'originario significato astronomico, il termine "apocatastasi" passa a indicare, entro una visione ciclica della storia, la teoria per cui, alla fine dei tempi, tutte le creature saranno reintegrate nell'ordine armonico voluto da Dio al momento della creazione. Si accende così la speranza in una salvezza universale, che non cancella la tragicità e il peccato dell'esistenza individuale, ma la riabilita in un più ampio orizzonte di senso, nel giorno in cui Dio sarà «tutto in tutti». Dal mondo antico e tardo-antico (in particolare con Origene) ai pensatori del Novecento, tra religione, filosofia e letteratura, il volume ricerca le tracce dell'apocatastasi e i fondamenti che autorizzano a farne il cardine della filosofia morale. Di fronte all'attuale crisi ecologica e allo spettro della distruzione del pianeta, la questione dell'apocatastasi si fa ineludibile e si ripropongono gli interrogativi che questo principio, provocatoriamente, suscita: esistono colpe tanto gravi da meritare una pena eterna senza possibilità di redenzione? Può convertirsi all'amore, dopo la morte, chi in vita lo ha ostinatamente rifiutato? È ancora possibile riparare al male dopo eventi come la Shoah?
In linea con la tradizione della filosofia classica tedesca dei vari Kant, Fichte, Schelling, Humboldt e Hegel, anche il «giurista filosofo» tedesco Georg Jellinek (1851-1911) è profondamente convinto che l'essenza dell'individuo sia un'essenza storica. Se l'intimo carattere del mondo storico consiste nella libertà del singolo, della sua volontà e della sua responsabilità, la storia delle istituzioni sociali e politiche, ovvero la «Dottrina dello Stato», è per lui storia della progressiva affermazione di un principio d'individualità: il mondo classico ancora non conosceva l'istanza di autonomia avanzata dall'individuo nei riguardi dello Stato ed è con il Medioevo e con l'età moderna che si fa strada l'idea di una sfera di libertà dell'individuo di fronte alla quale lo Stato ha il dovere di autolimitarsi. Da qui, il nesso inscindibile che lega etica e storia nel pensiero di Jellinek. Un nesso che questo studio si prefigge di indagare soprattutto in riferimento ai grandi temi dell'origine dei diritti pubblici soggettivi e della fondazione dei diritti umani, che per Jellinek non è di carattere politico, bensì religioso.