Visser 't Hooft, grande artefice dell'istituzione ecumenica.
Persa una gamba nella battaglia di Waterloo, il giovane colonnello inglese John Charles Beckwith abbandonò la carriera militare e si dedicò agli studi, in particolari quelli storici, scoprendo, attraverso le pagine di viaggio nelle valli valdesi di W. S. Gilly, la vicenda dell'antica Chiesa riformata del Piemonte, che divenne la sua ragione di vita. Amato, anche se non sempre assecondato, "benefattore dei valdesi", Beckwith si dedicò senza sosta a fondare scuole e diffondere l'istruzione nelle valli, a costruire i templi di Torre Pellice e Torino nonché a spingere la classe dirigente valdese a passare dal francese all'italiano, preparandola a immettersi nell'onda del Risorgimento.
È possibile raccontare otto secoli di storia valdese in Italia in un libretto, per di più a dei ragazzi? Scegliendo tra le stampe e le fotografie della casa di famiglia nelle Valli valdesi del Piemonte, Franco Giampiccoli costruisce un percorso in sette giornate di dialogo immaginario con i nipoti.
Lo spettacolo della sanguinosa battaglia di Solferino e della disorganizzazione nellassistenza alle migliaia di feriti, indusse Henry Dunant, umanista, imprenditore e filantropo svizzero di fede evangelica, a fondare un corpo permanente e neutrale di soccorso ai feriti di guerra, la Croce Rossa Internazionale.
Dalla quarta di copertina:
"Il sole del 25 illuminò uno dei più orrendi spettacoli che si possano immaginare".
Così Henry Dunant – umanista, imprenditore e filantropo svizzero di fede evangelica – immortalò l'indomani della sanguinosa battaglia di Solferino, combattuta il 24 giugno 1859.
Lo sconvolgente spettacolo delle migliaia di uomini rimasti sul campo, la disorganizzazione nell'assistenza, gli affannosi soccorsi da lui prestati nei giorni seguenti lo indussero a impegnarsi per la creazione di un corpo permanente e neutrale di soccorso ai feriti di guerra.
Sulla base del primo trattato multilaterale della storia moderna, la Convenzione di Ginevra del 1864, Dunant riuscì così a dar vita al Comitato Internazionale della Croce Rossa, vincendo, poi, nel 1901, il primo premio Nobel per la pace.