Il tema principale di questa opera è lo sviluppo parallelo del calcolo e della meccanica nel Settecento, a volte nei suoi aspetti più tecnici ma, soprattutto, avendo come specifico riferimento le correlazioni tra idee matematiche e idee filosofiche. Il volume idealmente segue il precedente, "Da Talete a Galileo ed un po' oltre", ma può esser letto indipendentemente dal primo di cui conserva l'ambizione di voler parlare di matematica agli uomini di cultura. Essendo però le idee qui coinvolte più complesse è forse richiesto un maggiore impegno da parte del lettore che vedrà aumentare la successione di formule. Ma, con qualche sforzo supplementare, egli scoprirà come quello che viene ritenuto l'arido linguaggio matematico sia essenziale a rendere chiare e precise non solo le idee fondamentali in gioco ma, soprattutto, le loro interrelazioni e, forse, apprezzerà l'efficienza, la semplicità e l'armonia presente nella costruzione di questo linguaggio.
Quest'opera si propone, in primo luogo, di ripercorrere criticamente le principali tappe del pensiero matematico, dall'antichità fino alle soglie del calcolo, nel secolo XVII. Non si tratta, tuttavia, di un lavoro storico in senso proprio, quanto piuttosto del tentativo di ripensare le principali tappe dello sviluppo della matematica, assumendo una sorta di 'punto di vista intermedio' tra un'indagine minuziosa dei testi e un interesse orientato principalmente verso gli aspetti concettuali. Ricco di dati storici, di figure e diagrammi esplicativi, di immagini di edizioni d'epoca e di citazioni, accurato nella ricostruzione dei teoremi, questo è un libro che può essere fruito a diversi livelli e letto sulla base di molteplici interessi.