Lo stilitismo, che costituisce il tema del presente lavoro, viene generalmente ritenuto una delle più bizzarre (e 'aberranti') esperienze ascetiche. Praticato in Siria a partire dal V secolo d.C, veniva esercitato sulla sommità di una colonna: ivi lo stilita soggiornava per decenni, fino al termine della vita. Era caratterizzato da una serie di pratiche motorie che - pur apparendo ispirate a devozione religiosa - sembrano per molti versi rappresentare la risposta a pulsioni interne all'asceta. L'alternarsi incessante di una postura eretta immobile e di prosternazioni si colloca, per lo stilita, su di uno sfondo di giustificazioni e di valori (e dei relativi vissuti) che ben si configura come una 'spiritualità del corpo'. Una spiritualità, tuttavia, religiosamente inspiegabile, senza alcun legame con le Sacre Scritture o con l'insegnamento della Chiesa: come se in questi soggetti, che pure apparivano interamente rivolti a Dio, la pratica della colonna fosse qualcosa che essi facevano per se stessi.
Questa è un'introduzione alla sociologia che combina un impegno teorico elevato con forti intenti operativi. Si vuole mettere in grado il lettore di effettuare analisi sociologiche di sistemi sociali. La sociologia viene quindi presentata attraverso la sua strumentazione. La novità del libro è accentuata dalla presenza di esercizi, al termine di ogni capitolo, che sollecitano il lettore non a ricordare nozioni, o a effettuare operazioni logiche, ma a un impegno applicativo, su problemi concreti, di quanto si è appreso.