Il saggio pubblicato da Gingerich nel 2009 [...] conteneva una dimostrazione folgorante che i cinque disegni delle lune contenuti nella «New York copy» erano necessariamente falsi. Non potevano che essere falsi, sulla base di un confronto calibrato e sistematico fra due tempistiche storiche: la tempistica delle osservazioni astronomiche compiute da Galileo, all'«occhiale di canna», a partire dall'autunno del 1609, e la tempistica della lavorazione delle bozze del "Sidereus Nuncius", quali Galileo aveva approntate, con il tipografo veneziano Tommaso Baglioni, nelle ultime settimane dell'inverno 1610, il più febbrile e il più esaltante della sua vita. In "The curious case", Owen Gingerich lo scienziato muoveva da una ricostruzione notte per notte, ora per ora, quasi minuto per minuto, delle osservazioni telescopiche di Galileo, con luna crescente o con luna calante, con cielo sereno o con cielo nuvoloso, a crateri visibili o a crateri invisibili, per ragionare del modo in cui Galileo stesso poteva o non poteva avere disegnato le fasi lunari da lui inquadrate con il cannocchiale.
IL LIBRO
Viviamo in un cosmo immenso, ogni dettaglio del quale ha preso forma nel corso di un processo inconcepibilmente lungo e straordinariamente complesso. Si sono sviluppati gli astri e le galassie, e dai grandi calderoni stellari sono sorti gli elementi. Quando ogni cosa ha trovato il giusto posto si è determinato un ambiente favorevole alla vita, che nelle sue molteplici forme, a poco a poco, ha popolato la Terra. Dobbiamo pensare che tutto questo sia frutto del caso o possiamo invece riconoscervi un disegno, uno scopo?
Owen Gingerich – astronomo dell’Università di Harvard – crede in un universo dotato di un progetto, di cui noi uomini possiamo ipotizzare di far parte. La libertà di cui godiamo dimostrerebbe come coscienza e responsabilità partecipino a loro volta al disegno, e in questa prospettiva persino il dolore e la sofferenza avrebbero un senso. L’universo potrebbe finalmente essere comprensibile.
Scegliendo Keplero come guida e modello, Gingerich sostiene la perfetta compatibilità tra il ruolo dello scienziato e la fede nel disegno divino. E spiega che anche lo scienziato ateo non può che osservare con un senso di meraviglia e mistero la sorprendente congenialità della natura all’uomo.
Quello che in Cercando Dio nell’universo Gingerich vuole portare alla luce è «uno spazio teista», che permetta di contemplare un universo in cui Dio abbia un ruolo. Un ruolo che la scienza nel suo procedere deve ignorare, ma che non può in alcun modo escludere.
L'AUTORE
OWEN GINGERICH (1930) è professore di astronomia e storia della scienza all’Università di Harvard, oltre che astronomo emerito presso lo Smithsonian Astrophysical Observatory. È una delle massime autorità su Giovanni Keplero e Niccolò Copernico. Ha curato, tradotto o scritto molti libri e centinaia di articoli. Tra le sue opere, va ricordata Alla ricerca del libro perduto. La storia dimenticata del trattato che cambiò il corso della scienza.
RECENSIONI
Luigi Dell'Aglio, «Avvenire», 21 settembre 2007
«Profondo come "teologo per passione" non meno che come scienziato.»