Giovanni Paolo II riprende il patrimonio delle riflessioni e delle indicazioni che hanno preparato e accompagnato i lavori sinodali. Esamina le sfide della formazione sacerdotale alla fine del secondo millennio, riflette sulla natura e la missione del sacerdozio ministeriale e sulla vita spirituale del sacerdote e delinea degli orientamenti per l'animazione vocazionale e per la formazione dei candidati al sacerdozio, come anche per la formazione permanente dei sacerdoti.
Una raccolta delle opere teatrali giovanili di Andrzej Jawien, pseudonimo di Karol Wojtila.
L'enciclica Centesimus annus, pubblicata da Giovanni Paolo II il 1 maggio 1991 per commemorare il centenario della prima grande enciclica sociale Rerum Novarum di Leone XIII (15 maggio 1891), si pone nella continuità del magistero sociale della Chiesa iniziato in modo organico proprio con la Rerum Novarum e si propone di mostrare che la "ricca linfa" che proviene da quell'enciclica, col passare degli anni, è diventata più feconda.
Il documento è preceduto da una breve introduzione, a cura di padre R. Spiazzi. I paragrafi dell'enciclica sono stati dotati di titolati che ne sintetizzano il contenuto per facilitare la lettura e lo studio del testo. Al testo dell'enciclica segue una "Sintesi storico-dottrinale dell'insegnamento sociale della Chiesa", curata sempre da Padre Spiazzi, di cui dà un quadro generale. Il volume è completato da: um "Indice analitico degli argomenti trattati nella Centesimus annus"; un elenco dei documenti del magistero della Chiesa e della CEI sui problemi sociali.
Lettera enciclica di Giovanni Paolo II nel centenario della Rerum Novarum del Papa Leone XIII, del cui documento si propone una rilettura, invitando a "guardare indietro", al suo testo stesso per scoprire nuovamente la ricchezza dei principi fondamentali, in essa formulati, per la soluzione della questione operaia. Un invito inoltre a "guardare al futuro" carico di incognite, ma anche di promesse. Il tesoro è la grande corrente della tradizione della chiesa, che contiene le "cose antiche", ricevute e trasmesse da sempre, e permette di leggere le "cose nuove", in mezzo alle quali trascorre la vita della chiesa e del mondo.