Se sei morto, o stai per diventarlo, Faenza è il buen retiro che hai sempre sognato. O almeno così pensa Piero Schivazappa, in arte Rudi Ortolani detto Rudi O' che, in fuga dal frastuono del mondo, tenta maldestramente di scrollarselo di dosso. Con risultati tragici, in ogni senso: perché anche in mezzo alle piste ciclabili e con il mare in lontananza non c'è modo di sottrarsi al molesto cicaleccio degli indispensabili opinionisti nostrani, delle trasmissioni tv a bassissimo contenuto riflessivo, del frusto discorso politico, degli speciali su Padre Pio e soprattutto delle migliaia di notizie futili vomitate a getto continuo dai mass media. Attraverso un flusso di coscienza tra la confessione personale e la satira spietata, Gene Gnocchi in queste pagine dipinge un personaggio memorabile: comico, cupo e surreale allo stesso tempo, che sbeffeggia la nostra ossessione per la celebrità, l'ansia di essere à la page e le nostre velleità intellettuali. L'orgia chiassosa dei discorsi pubblici vuoti e ampollosi, degli scandali mediatici e della passività con cui facciamo finta che tutto questo sia normale.
Uno sguardo per impressioni, spietato, irridente, divertente e talvolta perfino malinconico su molti interrogativi rimasti irrisolti e che presenta il mondo quale potrebbe essere. Il dizionario, diviso in otto sezioni e due appendici, composto da trecentoventicinque voci, non intende coprire esaustivamente il campo dello scibile umano. Gnocchi segue il criterio guida della parzialità assoluta, dell'intuizione antipedagogica attraverso un'irresistibile vena comica.
Il volume contiene parte delle gag, battute, e-mail, sms proposti a "Quelli che il calcio" dal 26 agosto 2001 al 5 maggio 2002, insieme a segreti e "dietro le quinte" di un anno della trasmissione televisiva domenicale. Gene Gnocchi ha realizzato questo libro in collaborazione con Francesco Freyre, autore televisivo e di teatro.
Leprotti è un uomo distratto e solitario. Osserva la vita nelle strade, la misteriosa organizzazione dei marocchini che puliscono i vetri ai semafori, e ripensa la propria vita. Ma soprattutto Leprotti vive con una madre anziana e altrettanto distrattamente surreale. Insieme architettano grandi progetti che non si realizzeranno mai e si dedicano a sproporzionate nefandezze.