Le emozioni, in questo romanzo, ci sono tutte. Poi ci sono coraggio, dolore e piacere. La protagonista è l'ombra. L'ombra da cui ognuno di noi cerca di fuggire, ma che poi ci prende. Ma cosa fare quando la tua parte nascosta finisce dentro il corpo della persona che ami? Forse, non resta che mollare le cime dal pontile e salpare verso la follia. E qual è la follia? Quella di ritrovarsi all'Inferno senza aver peccato? Oppure affidarsi a un sistema non strutturato per la presa in cura, che si affida alla tecnica, che non approfondisce e non si pone troppe domande? In questo romanzo il tempo sembra scandire la vita, ma il tempo qui non c'è. La vita ha un sapore magico e nella vita c'è qualcosa di più forte di tutte le emozioni e di tutti i sistemi, un amore, qualcosa che va contro la morte. Qualcosa che non muore. Postfazione dell'autore.
Fábula moral acerca de la condición humana, El Señor de las moscas es además un prodigioso relato literario susceptible de lecturas diversas y aun opuestas. Si para unos la parábola que William Golding estructura en torno a la situación límite de una treintena de muchachos solos en una isla desierta representa una ilustración de las tesis que sitúan la agresividad criminal entre los instintos básicos del hombre, para otros constituye una requisitoria moral contra una educación represiva que no hace sino preparar futuras explosiones de barbarie cuando los controles se relajan.
Urdida en torno a la situación límite de una treintena de muchachos en una isla desierta, El Señor de las Moscas es una magnífica novela que admite lecturas diferentes e incluso opuestas. En efecto, si algunos pueden ver en esta indagación de William Golding en la condición humana la ilustración de que la agresividad criminal se halla entre los instintos básicos del hombre, otros podrán considerarla como una parábola que cuestiona un tipo de educación represiva que no hace sino incubar explosiones de barbarie prestas a estallar en cuanto los controles se relajan.
Ai primi dell'Ottocento un vecchio vascello da guerra disarmato lascia le coste dell'Inghilterra diretto in Australia. A bordo, tra la folla multiforme dei passeggeri, c'è il giovane Edmund Talbot, destinato a importanti incarichi nell'amministrazione di Sua Maestà nel nuovissimo mondo. Il suo lungo viaggio, raccontato dapprima in forma di diario e infine in una sorta di autobiografia, sarà denso di vicende, incontri, rivelazioni, scandito dal trascorrere delle stagioni e dalla infinita mutevolezza del mare.
Un gruppo di ragazzi inglesi, sopravvissuti a un incidente aereo, resta abbandonato a se stesso su un'isola deserta e si trasforma in una terribile tribù di selvaggi sanguinari dai macabri riti. Golding nel 1983 ha ottenuto il Nobel per la letteratura.