Leader carismatico, seduttore privo di scrupoli, stratega lucido e volitivo, Gaio Giulio Cesare è stato al contempo brillante politico e genio militare, protagonista di un'ascesa vertiginosa e di alcune delle più spettacolari vittorie della Storia. Nel corso dei secoli, numerosi sono stati i suoi commentatori e biografi, quasi mai imparziali. In questo libro Adrian Goldsworthy colloca Cesare nel contesto del mondo mediterraneo e della ricca e turbolenta società tardo-repubblicana: dalla difficile esperienza del consolato alla relazione con Cleopatra, dalle campagne in Gallia e Britannia fino all'affermarsi della dittatura. Ricomponendo i pezzi di un grande mosaico, lo storico disegna la figura di un "colosso", un ritratto che ci ricorda perché, dopo più di duemila anni, il nome di Cesare continua a esercitare un fascino assoluto.
Con questo libro Adrian Goldsworthy, autorevole storico inglese e autore di otto libri di successo sulla storia e le guerre dell’Impero, ha compiuto un’opera monumentale, frutto di anni di ricerche, che fornisce una nuova chiave di lettura sulle cause della fine dell’Impero romano. Basato sulle più recenti scoperte archeologiche, l’autore ci restituisce un appassionante ritratto del mondo romano, scandagliato in tutti i suoi dettagli più violenti. Secondo Goldsworthy, per capire fino in fondo i motivi che hanno portato alla scomparsa dell’Impero romano d’occidente è necessario ripercorrere quanto accaduto nei trecento anni precedenti: una lunga guerra civile, in cui gli imperatori che si sono succeduti hanno temuto i loro rivali politici più di ogni altro nemico esterno. Convinto che l’invasione dei barbari vada interpretata come il sintomo della fragilità e della instabilità dell’Impero e non la sua causa scatenante, l’autore ripercorre con chiarezza documentale e con un linguaggio accattivante la storia e i risvolti poco noti che hanno determinato la scomparsa della leggenda di Roma.