Il principe Czartoryski, un esule che per la Polonia incarna la speranza di riconquistare l'unità, è stato rapito. Tutti disperano per la sua sorte, ma lo scaltro detective ottomano Yashim è certo che sia ancora vivo, e soprattutto è convinto di conoscere i responsabili del gesto: un gruppo di cospiratori che frequenta i salotti dell'ambasciatore polacco Palewski. Gli sfugge però l'identità della Piuma, che pare abbia ordito l'intera trama. La Sublime Porta è in agitazione e Yashim dovrebbe gettarsi sul caso anima e corpo, ma si è innamorato, e al momento l'unica indagine che lo interessa davvero riguarda il suo cuore. Saranno gli eventi a fargli riacquistare lucidità, mettendolo di fronte a svolte imprevedibili.
Istanbul 1840. Dopo aver dato all'impero ottomano selle francesi, una specie di costituzione e i fucili a percussione, dopo aver perso la Grecia, la Crimea, nonché l'Egitto, il sultano Mahmut II è morto. All'indomani della designazione del giovanissimo successore, un delitto raccapricciante scuote la città: nel pozzo di un monastero cristiano è rinvenuto il cadavere di un uomo sul cui braccio campeggia sinistra un'insegna bellica tatuata. Yashim, incaricato di seguire il caso, finirà a indagare all'interno del serraglio. Un mondo dominato dalla paura, l'ambizione e la superstizione, un mondo in cui i segreti sono quanto di più sacro ci possa essere, le leggi sono sospese e le donne possono semplicemente sparire nel nulla...
Yashim è eunuco di corte. Gli piacciono la buona cucina e i libri. Ama le donne, con impeto e pudore. Ma in questi tre casi lo aspettano giorni duri. Oscuri complotti scuotono la città. "L'albero dei giannizzeri" segna la prima apparizione assoluta dell'insolito detective che si trova alle prese con una serie di omicidi misteriosi che scuotono il Palazzo. Una giovane circassa dell'harem, quattro cadetti della Nuova Guardia che da qualche tempo ha sostituito i Giannizzeri, sciolti dopo la loro rivolta di dieci anni fa... Nel secondo romanzo che lo vede protagonista, "Il serpente di pietra", Yashim, più che mai solo, deve combattere contro un incubo che sembra risvegliarsi da un passato antichissimo che ci parla addirittura del Santo Graal. Infine, nel terzo romanzo, "Il ritratto Bellini", il nostro detective viene inviato in missione a Venezia, dove è riapparso un ritratto simbolo dell'antica grandezza ottomana, scomparso da Instanbul quattro secoli fa, che però semina morte, suscita amori, dissolve ricchezze favolose.
Con il fido Palewski, Yashim si aggira in una Venezia spettrale e oppressa dal giogo della dominazione austriaca. Due cadaveri che appaiono nella melma dei canali fanno subito capire che la partita non sarà né semplice, né incruenta. Tra gli echi di Istanbul che risuonano in tutta la laguna - un palazzo che ospitava un caravanserraglio, dimore fatiscenti che celano tesori -, niente è come sembra, tutto rimanda a un disegno nascosto che muta di continuo, intrecciando presente e passato, finzione e realtà.
Il ritratto di Maometto il Conquistatore di Gentile Bellini (o «attribuito a» come dicono prudentemente gli esperti), al centro di questo romanzo, non è invenzione. È un dipinto famoso oggi custodito alla National Gallery di Londra. Le peripezie storiche del dipinto sono ricostruite da Goodwin in una divertente Appendice al romanzo.
1840: un ritratto simbolo dell'antica grandezza ottomana, scomparso da Istanbul quattro secoli prima, riappare misteriosamente a Venezia. Il sultano lo pretende. E Yashim in missione nella agonizzante ex Serenissima, scopre che il dipinto leggendario semina morte, suscita amori, dissolve ricchezze favolose. E la ricerca dell'eunuco detective si trasforma in un oscuro gioco del gatto col topo, che minaccia di distruggere più di un trono in Europa. Con il fido Palewski. Yashim si aggira in una Venezia spettrale e oppressa dal giogo della dominazione autriaca. Due cadaveri che appaiono nella melma dei canali fanno subito capire che la partita non sarà né semplice, né incruenta. Tra gli echi di Istanbul che risuonano in tutta la laguna - un palazzo che ospitava un caravanserraglio, dimore fatiscenti che celano tesori -, niente è come sembra, tutto rimanda a un disegno nascosto che muta di continuo, intrecciando presente e passato, finzione e realtà. Il ritratto di Maometto il Conquistatore di Gentile Bellini (o "attribuito a" come dicono prudentemente gli esperti), al centro di questo romanzo, non è invenzione. È un dipinto famoso oggi custodito alla National Gallery di Londra. Le peripezie storiche del dipinto sono ricostruite da Goodwin in una divertente Appendice al romanzo.
E se il Santo Graal, l'antica reliquia, fosse custodito nei labirinti di pietra, nelle cisterne bizantine sotto i palazzi di Istanbul? Il sultano Mahmut II sta morendo. Yashim, più che mai solo, deve combattere contro un incubo che sembra risvegliarsi da un passato antichissimo. 1839, anni dopo la lotta per l'indipendenza dei greci dell'impero ottomano, Lefèvre, archeologo francese, arriva a Istanbul per cercare un tesoro bizantino che ha a che fare con le reliquie più antiche della città, e forse della cristianità. Yashim, l'eunuco di corte che ama le donne, riceve la richiesta di investigare su Lefèvre. Ma quando il cadavere sfigurato dell'archeologo viene trovato davanti all'ambasciata francese, tutto porta a sospettare dello stesso Yashim... C'è qualcuno che lo sta usando per coprire un complotto, o la realtà è ancora più sorprendente?
Quella degli ottomani fu una storia di espansione e declino durata seicento anni. Cominciò ai piedi delle montagne dell'Anatolia, si nutrì delle energie delle zone di frontiera per poi travolgere il potere bizantino e portare alla costruzione di un impero che all'epoca del suo massimo splendore si estendeva dal Danubio al Nilo. L'impero era islamico, ma molti dei suoi sudditi non erano musulmani e nessuno cercava di convertirli. Controllava le più importanti vie commerciali tra Oriente e Occidente, ma non era particolarmente interessato al commercio. Era un impero turco, ma molti dignitari, funzionari e soldati erano slavi dei Balcani. Chi viveva fuori dai suoi confini lo temeva, i popoli che ne facevano parte lo consideravano un miracolo di dinamismo e organizzazione. Prodigioso anche nella decadenza, nonostante la crescente corruzione, l'inconcludenza di alcuni sultani e l'inettitudine dei comandanti militari, smentì per trecento anni continui pronostici di imminente collasso e riuscì comunque a sopravvivere ai suoi più acerrimi nemici: lo zar di Russia e l'imperatore asburgico. Jason Goodwin accompagna il lettore in un viaggio dilatato nel tempo e nello spazio in cui capitoli narrativi si alternano ad altri dedicati ad aspetti particolari, come il ritmo di vita all'interno dell'impero o il modo in cui gli ottomani combattevano o andavano per mare.
Istanbul, 1839. Mentre il sultano Mahmut II, dopo aver modernizzato l'Impero, giace morente nel suo palazzo affacciato sul Bosforo, in città si diffondono voci e allarmi. La comunità greca è in subbuglio per l'arrivo inatteso di un archeologo francese alla ricerca di un antico tesoro bizantino. Specie dopo che il cadavere mutilato dell'archeologo viene rinvenuto davanti all'ambasciata francese. E il detective Yashim, proprio colui che aveva brillantemente risolto il caso dei giannizzeri, risulta essere il massimo sospettato per l'omicidio...
1830, complotto a Istanbul. Una serie di omicidi costringe Yashim ad abbandonare le amate letture, l'adorata cucina: dovrà diventare detective. Nelle sue investigazioni Yashim frequenta ambasciate e diplomatici, si reca da guide e corporazioni, coltiva l'ambiente dei danzatori eunuchi, gruppo di magnifici travestiti di cui fa parte un'amica informatrice che farà una brutta fine. Le sue indagini sembrano condurre ai Giannizzeri, il potente corpo d'élite ottomano, per secoli considerata la fanteria più efficiente e feroce del mondo. Nel frattempo una serie di incendi minaccia la città, e poiché i Giannizzeri sono anche i pompieri della capitale tutto sembra preparare il loro minaccioso ritorno...
1830, complotto a Istanbul. Una serie di omicidi costringe Yashim ad abbandonare le amate letture, l'adorata cucina: dovrà diventare detective. Nelle sue investigazioni Yashim frequenta ambasciate e diplomatici, si reca da gilde e corporazioni, coltiva l'ambiente dei danzatori eunuchi, gruppo di magnifici travestiti di cui fa parte un'amica informatrice che farà una brutta fine. Le sue indagini sembrano condurre ai Giannizzeri, il potente corpo d'élite ottomano, per secoli considerata la fanteria più efficiente e feroce del mondo. Nel frattempo una serie di incendi minaccia la città, e poiché i Giannizzeri sono anche i pompieri della capitale tutto sembra preparare il loro minaccioso ritorno...