Il corpus latino di Maffeo Grassi che viene qui presentato, accompagnato dalla traduzione italiana, offre un contributo finora inedito per la conoscenza dell'ambiente milanese del primo quattrocento. La Regola di vita dello stolto e del sapiente è dedicata a Filippo Maria Visconti ed è indirizzata ai giovani milanesi per contribuire alla formazione delle virtù non solo della persona, ma anche del cittadino inserito nel contesto della nuova società borghese, dove la sottomissione al signore della città è d'obbligo. A questa tradizione sentenziosa lombarda e al filone favolistico-encomiastico si collegano anche gli apologhi qui tradotti: nell'Ermeste, attraverso le vicende dei coniugi Ermeste e Neera e di alcuni animali, si vuol riflettere in forma di favola su iracondia, astuzia e perdono; nell'Anglo si narra della battaglia di Canne e delle gesta compiute dall'omonimo protagonista, mitico fondatore di Angera che la leggenda vuole capostipite dei Visconti.