Graham Greene ha ambientato in Africa due dei suoi romanzi più noti, "Il nocciolo della questione", del 1948, e "Un caso bruciato", del 1961: aveva raccolto il materiale durante alcuni viaggi compiuti nel continente nero a partire dal 1934, e in particolare quelli in Africa occidentale nel 1941 e nel Congo Belga devastato dalla lebbra nel gennaio 1959. In queste occasioni Greene era solito tenere dei resoconti dettagliati: quaderni su cui annotava ritratti, fatti, riflessioni su colonie e colonialismo, perdizione e salvezza. Quei diari, destinati in origine solo a un uso privato, consentono di scoprire come Greene lavorava sulla propria scrittura, come dava forma a un racconto, come trovava gli spunti per la trama e i personaggi. Ma gettano anche uno sguardo acuto sul mondo africano, sul suo fascino magico, visto con gli occhi di un autore che, proprio nella forma diaristica - più spontanea, meno elaborata, meno preoccupata di questioni formali -, sollecita il lettore a un rapporto complesso e continuamente stimolante.
In un Messico insanguinato dalla rivoluzione, in un paese che perseguita, fucila o costringe al matrimonio i ministri di Dio, l'ultimo prete è braccato in una spietata caccia all'uomo. Su di lui pende una taglia, un Saint-Just idealista e implacabile segue le sue tracce. La preda non ha nome. La gente lo chiama «il prete spugna». È indegno, debole, impuro. Il peso delle sue colpe è l'unico bagaglio che si porta appresso. Vorrebbe mettersi in salvo, allontanarsi per sempre da quell'angolo di mondo dimenticato da Dio e che di Dio sembra volersi dimenticare. Ma una forza più grande della sua debolezza lo costringe a ritornare sulla via del suo calvario.
Sono i tempi dell'offensiva anticattolica quando Graham Greene si reca in Messico. Non per cercarvi tesori archeologici, un folclore pittoresco, né una natura magnifica, ma per vedere, e raccontare la realtà dei fatti. Ne nasce quest'inchiesta esemplare: da cattolico leale, ma alieno da ogni faziosità, Greene snida la verità e scrive una denuncia contro la violenza e l'intolleranza che va ben oltre l'episodio in causa.
Questo secondo volume della raccolta delle opere di Greene, comprende i romanzi composti a partire dal 1956: "Il nostro agente dell'Avana", "I commedianti", "In viaggio con la zia", "Il console onorario", "Il fattore umano". I personaggi di Greene sono di preferenza anime sradicate che si battono nella loro fragilità. Assassini, alcolizzati, adulteri sono alcuni dei 'peccatori' che abitano un mondo diseredato da Dio. Ma l'apparente silenzio di Dio si trasforma in sentimento di pietà per l'uomo che soffre.
Il volume comprende i testi composti tra il 1936 e il 1955: tra questi "Una pistola in vendita" (1936), "Missione confidenziale" (1939), "Il potere e la gloria (1940), "L'amico tranquillo (1955).