Il Novecento è stato per la musica un secolo di vertiginosa creatività nel quale si sono succeduti molteplici stili, tendenze e sensibilità. Molti sono i compositori che ne hanno più volte ridisegnato i confini sonori: da Debussy e Stravinskij a Schònberg e Webern, da Cage e Stockhausen a Nono e Boulez, da Bartók a Xenakis e Ligeti, da Sostakovic a Pàrt, da Ives a Glass; per giungere fino alle prospettive aperte dai compositori nostri contemporanei, che sempre più dialogano non solo con la tradizione ma anche con le diversissime musiche del presente. Leggere queste pagine ci permette di ascoltare il suono infinito che attraversa il secolo guidati da uno dei pochi critici musicali contemporanei in grado di dare un senso complessivo a questa gigantesca e variegata partitura di esperienze musicali, nella quale forma, melodie, timbri, ritmi e silenzi si sono costantemente trasformati tra analogie e differenze. L'ultima parte del volume individua e analizza un canone di cento opere rappresentative, utile per avvicinare una musica che troppo spesso viene considerata difficile e che invece non di rado colpisce per la sua immediatezza e potenza creativa.
Questa è una storia della musica occidentale: dei suoi grandi compositori come degli interpreti e del pubblico, nonché delle mutevoli concezioni sull'essenza e le funzioni della musica. Paul Griffiths espone il cammino della musica nei secoli, e suggerisce come la sua evoluzione rispecchi gli sviluppi della nozione umana di tempo, dall'eternità dei Cieli ai nanosecondi del computer. Il volume offre una piacevole introduzione per studenti e principianti, riducendo al minimo i termini tecnici, tutti definiti in maniera semplice nel glossario. I suggerimenti per ulteriori letture e la discografia ragionata completano il volume che costituisce uno strumento prezioso per studenti e insegnanti e per tutti gli appassionati di musica "classica".