Insieme a Benedetto e Cirillo e Metodio, san Colombano ha buone probabilità di divenire “compatrono” d’Europa, edificatore di quell’anima celtica che, non meno di quella “latina” e “slava”, costituisce l’identità dell’Europa cristiana. La vita del monaco irlandese è raccontata attraverso la sua “peregrinatio” lungo tutta l’Europa del VI sec., portando il messaggio evangelico e fondando numerosi monasteri legati alla regola da lui stesso elaborata. Dall’Irlanda, alla Francia, alla Baviera, fino all’abbazia di Bobbio sull’Appennino piacentino, il libro è uno strumento per conoscere più a fondo l’anima cristiana dell’Europa seguendo passo passo san Colombano che è detto, nelle parole dell’autore, il “primo uomo europeo”.
Notizie sul Santo
San Colombano, detto San Colombano di Luxeuil o San Colombano di Bobbio (543?-23 novembre 615), fu un monaco di origine irlandese. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica che ne celebra la memoria il 23 novembre. San Colombano può essere a buon diritto definito uno dei fondatori del monachesimo occidentale. La sua educazione fu sostanzialmente legata al latino e allo studio dei testi. Tutto ciò lo rese eccellente scrittore, in grado di usare un latino correttissimo. Divenne monaco presso il monastero di Bangor (Irlanda), sotto la guida dell'abate Comgall, severissimo, fermo sostenitore dei principi di mortificazione corporale. Ma l'originalità del monachesimo celtico si manifesta anche attraverso altre caratteristiche: era consueto in questo periodo portare avanti la cosiddetta peregrinatio pro Domino per mare, ovvero la partenza in nave e l'arrivo in una terra isolata dove sarebbe sorto un nuovo monastero. Fu così che Colombano partì da Bangor verso il 575 e approdò sulle coste della Francia. Grazie alle concessioni del re merovingio Gontrano, Colombano fondò tre monasteri: Luxeuil, Fontaines e Annegray. In seguito a diversi conflitti con l'episcopato francese (Colombano era deciso a far valere le tradizioni della propria terra originaria sulle terre francesi, considerando i suoi monasteri come fazzoletti di terra irlandese) nel 610 fu costretto a fuggire. Si diresse così verso sud fondando altri monasteri, tutti legati alla Regola da lui stesso elaborata (Benedetto XVI ha ricordato che la Baviera fu evangelizzata da monaci irlandesi dell’ordine monastico fondato da Colombano). Passò dalla Svizzera e decise di recarsi a Roma per avere l’approvazione di papa Bonifacio IV; risalì poi a Milano e, sotto la protezione del re longobardo Agilulfo, ariano ma tollerante, costruì una nuova abbazia a Bobbio (sull’Appennino piacentino), dove morì nel 615.
Dopo la trilogia dedicata all’arte del “buon vivere” nella Terra di Mezzo, l’attenzione di Luisa Vassallo e Paolo Gulisano si sposta sull’amico fraterno di Tolkien, C.S. Lewis, e sul suo Ciclo di Narnia, diventato familiare anche in Italia grazie alla trasposizione cinematografica, cominciata nel 2005 e che proseguirà fino alla completa realizzazione del Ciclo. Il libro affianca parti “saggistiche” (affidate all’“esperto” Gulisano) ad altre “pratiche” (a cura di Vassallo), dedicate a ricette realizzabili (ben 150) e alla costruzione di menu a tema.
Cos’è una pandemia? E’ un’epidemia estesa su un’area geografica di vaste proporzioni, che colpisce – come dice il nome stesso di origine greca – tutti i popoli. Nella storia si sono verificate numerose pandemie: la Spagnola, l’influenza asiatica, l’Aids, Ebola, la recentissima Sars. Oggi la scienza medica si ritrova ad affrontare l’influenza aviaria che ripropone ancora una volta gli stessi pericoli e la stessa paura delle tristi vicende del passato. Questo libro ripercorre nella prima parte la storia della difficile coesistenza tra l’uomo e i virus per affrontare nella seconda alcune domande alle quali prova a rispondere, in maniera chiara e accessibile. Perché all’inizio del terzo millennio le malattie trasmissibili rappresentano ancora una minaccia così sconvolgente? Ci sono risposte rispetto all’emergere di questi virus letali? Esistono legami con il bioterrorismo o con la manipolazione genetica, o si tratta di strani scherzi della natura? L’aviaria è una minaccia reale o solo un grande bluff dietro il quale si celano solo interessi economici?
Nel libro si ricostruiscono la vita e le opere, con largo uso di citazioni da documenti, lettere, testimonianze dell’epoca, sottolineando tutti gli incroci con gli altri autori e amici di Lewis (Tolkien, per esempio, fu fraterno amico di Lewis).
Si sottolineano molto i legami di Lewis con l’Italia: il singolare carteggio, in latino, con don Giovanni Calabria, prete veronese iniziatore dell’omonima Opera; il nome Narnia, viene dall’odierna cittadina umbra di Narni; la prima edizione delle "Lettere di Berlicche" era dedicata a mons. Francesco Olgiati, cofondatore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Gulisano riesce quindi a dipingere un profilo attento e variegato, ricco e suggestivo come lo sono le opere di questo grande scrittore.
Nella cultura inglese ed europea del ‘900 Chesterton e Belloc rappresentano due tra gli autori più significativi e originali.
Tra i due il più famoso è senza dubbio Chesterton, conosciuto quasi esclusivamente, almeno in Italia, per il fortunatissimo personaggio di Padre Brown (e della versione televisiva degli anni settanta interpretata da Renato Rascel). Belloc fu definito “la mente più versatile del cattolicesimo inglese”; discepolo del Cardinal Newman, è stato il grande amico di Chesterton. I due sono uniti dalla stessa appassionata visione del Cristianesimo; un Cristianesimo che si fa cultura e non diventa subalterno al mondo, ma lo giudica e, se Dio vuole, lo cambia e lo migliora. Un’apologetica originale e profetica, che diventa una testimonianza di forte attualità in un’Europa sempre più estranea alle proprie radici.
Una difesa della Verità nella Carità, che usa il sorriso e il paradosso per smascherare le menzogne grandi e piccole. Senza scontri ma anche senza sconti.