Se sei nato a Europa, la grande città nazione del prossimo futuro, hai due sole possibilità: arrangiarti con lavori rischiosi o umili, oppure riuscire a trovare un impiego a Paradiso, la zona dove i ricchi vivono nel lusso e possono godere di una natura incontaminata. Ma se rubi o uccidi o solo metti in discussione l'autorità, quello che ti aspetta è la prigione definitiva, che sorge su un'isola vulcanica lontana dal mondo civile: Inferno. Costruita in modo da ricalcare l'Inferno che Dante ha immaginato nella Divina Commedia, qui ogni reato ha il suo contrappasso. Piogge di fuoco, fiumi di lava, gelo, animali mostruosi: gli ingranaggi infernali si stringono senza pietà attorno ai prigionieri che spesso muoiono prima di terminare la pena. Nessuno sceglierebbe di andare volontariamente a Inferno, tranne Alec, un giovane cresciuto nella parte sbagliata del mondo, quando scopre che la ragazza che ama, Maj, vi è stata mandata con una falsa accusa. Alec dovrà compiere l'impresa mai riuscita a nessuno: scappare con lei dall'Inferno, combattendo per sopravvivere prima che chi ha complottato per uccidere entrambi riesca a trovarli... Il primo romanzo di una trilogia fantasy.
Non è un romanzo. Non è un manuale di istruzioni. Non è una storia generazionale. Si prendono le mosse da un ventenne che lascia la tana familiare per costruirne un'altra. Una tana che ormai assimila lo studente squattrinato, il single impenitente, il cinquantenne separato, la ragazza in attesa del primo del secondo del terzo principe azzurro, del brillante libero professionista, del laureato all'ennesimo master. Una tana che si può costruire seguendo le istruzioni. Tanto c'è tutto nel catalogo. Tutto è componibile. Come una cucina a 990 euro dell'lkea. Franz, ventisette anni, dieci appartamenti alle spalle e tredici lavori sottopagati in curriculum, racconta di lavoratori con la partita iva con "obbligo di frequenza"; master con fantomatiche prospettive di inserimento; giovani coppie che non fanno più figli; fidanzamenti che vanno all'aria sull'altare; bucati che virano dal rosa all'azzurro; arredamenti recuperati per strada; avanzi che si trasformano in cene sontuose; coinquilini assenteisti, piante annaffiate a singhiozzo e gatti nevrotici. Quello che esce da questo libro è un mondo bislacco, multiforme, dove la quotidianità diventa la misura dell'esistenza, con risultati tanto concreti quanto comicamente assurdi.