Nella relazione l'uomo ritrova sé stesso e allo stesso tempo è proteso all'accoglienza dell'altro. Se ciò è vero in ogni ambito sociale, lo è ancor più nel matrimonio, vera fucina di relazioni. È tuttavia necessario apprendere le modalità operative proprie della relazione. Porre al centro la relazione apre ad una comprensione del bene dei coniugi anche in termini perfettivi, come un work in progress. Con riguardo al bonum prolis, distinguendo tra generazione ed educazione della prole, la prospettiva relazionale, acquisendo come dato giuridico assolutamente non negoziabile il "diritto del figlio", pone l'accento su una genitorialità partecipativa al mistero creatore di Dio e mira alla scoperta della figura formativa non più ravvisabile nel singolo genitore ma nella coppia genitoriale.
Dopo aver offerto un?ampia premessa del fondamento epistemologico del Diritto della Chiesa, l?opera affronta il tema, in seno al processo canonico e ad alcuni particolari decreti della Rota Romana, dell?interazione tra la prospettiva personalista e le solennità processuali. Tema per nulla scontato, benché sembri comportare agli occhi dei giuristi europei-continentali un legame naturale e intrinseco che non chiede di essere ulteriormente approfondito e dimostrato.