In un mondo come quello attuale, preda dell'incertezza, della competitività e della paura, dove gli interessi privati prevalgono spesso su quelli comuni e l'io sembra averla sempre vinta sul noi, la rinuncia all'egoismo, l'amore per gli altri e la conquista della pace interiore possono apparire valori nobili ma utopistici, irrealizzabili, se non addirittura ingenui. Con parole semplici ma inequivocabili, Sua Santità il Dalai Lama dimostra invece come si tratti di obiettivi alla portata di tutti, che possono determinare cambiamenti decisivi non solo per la vita di ciascuno di noi, ma per quella dell'intera umanità. Partendo dalla considerazione che ogni essere umano vuole la felicità e non la sofferenza, il Dalai Lama illustra gli errori più comuni che compiamo quando lasciamo che siano emozioni distruttive quali la bramosia, la rabbia, l'odio e l'invidia a guidare i nostri comportamenti, con l'unico desolante risultato di precipitare nell'angoscia e nella solitudine. La strada che porta alla pace interiore - e, quindi, alla felicità - è invece quella che va nella direzione opposta, cioè verso la compassione, un atteggiamento generato dalla consapevolezza che tutti gli uomini sono uniti da un indissolubile legame: la loro condizione di esseri umani. In questa comunità universale, il gesto compassionevole ed empatico di ogni individuo nei confronti del prossimo non può non riverberarsi, in cerchi sempre più ampi, su coloro che gli stanno attorno.
In "Conosci te stesso" il Dalai Lama illustra come allontanarsi da una percezione distorta del corpo e della mente e liberarsi così dall'errore e dalla sofferenza, per giungere a considerare il mondo in una prospettiva più realistica e fondata sull'amore. Attingendo al pensiero buddhista e proponendo una serie di esercizi graduali, ci prende per mano e ci aiuta a sviluppare la capacità di distinguere fra come appariamo a noi stessi e come siamo davvero e, quindi, ad abbandonare idee e presupposti illusori. La riflessione sulla falsa apparenza apre la via alla scoperta della vera realtà e alla comprensione di cosa significhi esistere senza fraintendimenti, stato profondo dell'essere che accresce l'amore, rivelando l'inutilità delle emozioni distruttive e del dolore. La conoscenza di sé diventa dunque la chiave dello sviluppo personale e di una relazione positiva con il mondo e i nostri simili. Tramite la concentrazione meditativa, impareremo a mettere l'intuizione al servizio dell'amore e l'amore al servizio dell'intuizione raggiungendo lo stadio supremo dell'illuminazione, tesa alla compassione e al bene altrui. Vivacizzato da aneddoti e racconti di esperienze realmente vissute dal Dalai Lama, "Conosci te stesso" è una guida per chiunque desideri compiere il percorso spirituale che porta all'acquisizione della consapevolezza di sé.
"Io stesso sono un religioso, ma la religione non può, da sola, fornire una risposta a tutti i nostri problemi." A dirlo, inaspettatamente, è il leader spirituale della sesta confessione al mondo, il buddismo. In questo libro il Dalai Lama lancia un messaggio rivoluzionario: per superare gli scontri fra religioni, le polemiche tra atei e credenti, il razzismo e l'intolleranza in nome della fede, l'unica soluzione è andare al di là della religione. Unendo la profonda conoscenza degli altri credi alle più recenti scoperte della scienza, Sua Santità giunge a una conclusione tanto semplice quanto illuminante: non possiamo cambiare il mondo limitandoci alla preghiera; oggi è necessario affidarsi a un diverso sistema etico che, trascendendo ogni credo, affondi le radici nella compassione, nella tolleranza e nel rispetto reciproco. Le problematiche che dobbiamo affrontare sono molto più complesse del contrasto fra ateismo e religiosità. La nuova via suggerita dal Dalai Lama è quella di congiungere la compassione (il principio spirituale da cui nascono gli altri valori interiori) alla ragione per dare origine a un sistema di etica laica che - indipendentemente dalla fede o dalla sua assenza - informi le azioni di tutti, dalle persone comuni a chi ha compiti di responsabilità e governo. Solo apprezzando la nostra comune umanità potremo vivere in armonia e trovare la felicità.
Tenzin Gyatso, il quattordicesimo Dalai Lama, ha settantaquattro anni, "ma la sua coscienza si estende per sette secoli di storia". Collocandosi in una linea di reincarnazione che risale al 1391, la sua esistenza costituisce un ponte tra passato e futuro, e assume una dimensione universale che ha valore per l'intera umanità. Ecco perché questa "autobiografia spirituale" rappresenta un evento che consente a ognuno di noi non solo di conoscere una personalità d'eccezione nella sua ricchezza e complessità, ma anche di diventare più consapevoli della nostra condizione attuale, per migliorarla e preservare così l'avvenire delle generazioni più giovani. Trasformarsi per trasformare il mondo, questo è l'insegnamento che il Dalai Lama intende trasmetterci attraverso la propria esperienza di uomo, di religioso, di capo spirituale. Il Dalai Lama parla di se stesso, rievoca i ricordi d'infanzia, gli aneddoti, le gesta delle sue vite anteriori, ricorda le figure dei predecessori, si sofferma sulle difficoltà della condizione di esiliato, sul suo ruolo pubblico e sull'impatto che ha in ambito internazionale. Senza mai dimenticare i tre principali impegni della sua missione: come essere umano riafferma l'importanza di sviluppare le qualità del cuore per il bene di tutti; come monaco buddhista esorta al dialogo con le altre religioni, con i non credenti e con gli scienziati; come Dalai Lama, in prima linea per la causa tibetana, promuove una politica tesa all'altruismo e alla solidarietà.
II Dalai Lama è una delle più grandi figure di maestri e insegnanti di buddhismo nel mondo, portavoce, con il suo immancabile sorriso, di questa religione a tutti i non buddhisti. In questo libro egli ci spiega le sue idee sulla meditazione, e mostra come la scienza occidentale si possa perfettamente coniugare con il pensiero buddhista. E soprattutto fa un appello a ciascun lettore perché instilli nel proprio animo un senso di responsabilità universale nel gestire ogni tipo di relazione in questo mondo sempre più frammentato.
Alle donne è affidato il messaggio di speranza per il nuovo millennio.
“Lasciamo che i valori femminili sboccino nella nostra società affinché cambino la mentalità delle persone. È indispensabile per costruire una pace duratura e per il futuro dell’umanità.”
«La prossima sarà l’era della donna!» Con questa profezia il Dalai Lama allo stesso tempo rassicura e sollecita alla rinascita un universo femminile da tempo in crisi e disperso, alle prese con le troppe richieste e pressioni del quotidiano. L’eterna tensione tra figli e lavoro, le difficoltà della coppia, il tempo che manca: dov’è lo spazio per ascoltarsi, per realizzarsi, per ricercare il proprio equilibrio e la felicità? Sensibile alle inquietudini del mondo occidentale, il Dalai Lama offre parole di speranza: solo salvando se stesse le donne potranno salvare il mondo. La loro sensibilità le porta infatti a cercare l’armonia con il prossimo e a considerare la felicità degli altri come parte integrante della propria, una lezione di altruismo e apertura che si iscrive perfettamente nei valori millenari del buddismo. E questa sensibilità, coltivata e accresciuta, è l’unica e forse l’ultima speranza per costruire una società di pace e raggiungere l’autentica serenità.
In questo libro è raccolto per la prima volta il messaggio del Dalai Lama alle donne. Attraverso discorsi e interviste in cui ha espresso la sua posizione sul ruolo femminile nelle sfide della contemporaneità, si affrontano grandi problemi morali come l’aborto, l’eutanasia, la famiglia, l’amore. E si delinea l’accorata esortazione del grande capo spirituale: avviare una rivoluzione etica che, nutrita di compassione, generosità e tenerezza, consenta di rifondare la società su principi ispirati al vero benessere dell’umanità.
In queste pagine il Dalai Lama legge e commenta il Vangelo, delineando affinità e divergenze fra cristianesimo e buddhismo. Con parole di profonda saggezza, nate dalla serenità del raccoglimento meditativo, da un lato ammonisce coloro che si definiscono "buddhisti cristiani", perché non si deve cercare di "mettere la testa di uno yak sul corpo di una pecora". Dall'altro però non dimentica come sia Buddha sia Gesù sottolineino quel seme di risveglio spirituale presente in tutti noi e traccino la via della salvezza nell'amore compassionevole verso il prossimo. In questa prospettiva è possibile un incontro costruttivo tra le due religioni, nel reciproco rispetto delle specifiche identità. E proprio questo dialogo può insegnarci come gli esseri umani siano in grado di amarsi non malgrado le diversità, ma proprio perché diversi.
"Tutti muoiono, ma nessuno è morto" recita un proverbio orientale. Commentando un antico testo tibetano, in queste pagine il Dalai Lama parla della morte: una riflessione serena e confortante, la sua, volta a liberarci da ansie e paure per un evento che, se affrontato con la giusta preparazione e la necessaria consapevolezza, diventa più facile da accettare. Attingendo a una vasta gamma di esperienze e di tradizioni orali e scritte, il Dalai Lama descrive le fasi della morte, dello stato intermedio tra una vita e l'altra e della rinascita, arrivando a delineare una sorta di mappatura degli stati mentali più profondi che si manifestano nella vita quotidiana e che di solito passano inosservati. Attraverso un'analisi lucida ed efficace, il Dalai Lama ci spiega, inoltre, come arricchire la nostra permanenza sulla Terra, per morire senza timori e raggiungere la migliore delle reincarnazioni, cercando sempre di progredire "lungo il sentiero dell'illuminazione".
Con la meditazione i monaci buddhisti riescono a raggiungere uno stato di serena felicità. E ci assicurano che è una condizione che tutti possono sperimentare. Ma come? Per rispondere a questa domanda un gruppo di psicologi, filosofi e neuroscienziati occidentali guidati da Daniel Goleman - il profeta della cosiddetta "intelligenza emotiva" - si è confrontato con il Dalai Lama. Dal loro incontro è scaturita una sola risposta: liberarsi dai "veleni della mente" (rabbia, desiderio, illusione) è la chiave delle felicità. Così se da un lato il Dalai Lama ci spiega come trasformare le emozioni negative in sentimenti positivi, dall'altro Goleman ci mostra, con rigorosi metodi scientifici, come la pratica della meditazione possa rimuovere le cause delle nostre peggiori pulsioni. Insieme i due autori ci invitano a gettare uno sguardo colmo di speranza sul lato più oscuro della nostra mente per renderlo limpido e luminoso.
Tutti gli esseri umani hanno lo stesso desiderio: vivere una vita piena e felice e rifuggire la sofferenza. Un'aspirazione mai appagata, che diventa fonte di perenne insoddisfazione interiore. A questa situazione il Dalai Lama risponde spiegandoci che la possibilità di essere felici è dentro ognuno di noi: basta saperla coltivare. In questo volume Sua Santità insegna a non sopravvalutare l'esteriorità e i beni materiali, a controllare le emozioni, a sviluppare la consapevolezza di noi stessi e l'amore per il prossimo. Attraverso pratiche ed esercizi quotidiani eseguibili da chiunque, guida il lettore alla via che conduce alla calma mentale, in cui dolore, rabbia, paura e odio lasciano il posto a indulgenza e compassione. Il nostro cuore si apre così a una percezione più vera di noi stessi e della realtà che ci circonda, a un atteggiamento più disponibile e comprensivo verso gli altri: l'unico modo per accedere a una felicità vera e duratura.