Maria di Magdala è la donna che, il mattino di Pasqua, trovato il sepolcro vuoto, si mette alla ricerca, del corpo del Cristo (che l'aveva liberata da sette demoni). Un uomo, che ella scambia per il giardiniere, pronuncia semplicemente il suo nome - "Maria" - e lei d'improvviso lo riconosce: è il Cristo risorto. Subito egli le affida l'incarico di annunciare la notizia ai discepoli. Ma costoro stentano a crederle. Un libro che unisce il racconto dell'esperienza di Maria di Magdala e il percorso spirituale che ciascuno può fare seguendo le vicende di questo personaggio del Vangelo. Così Maria di Magdala sarebbe divenuta, al contempo, testimone e messaggera del fenomeno, umanamente inconcepibile e nondimeno reale, della risurrezione. Georges Haldas è nato nel 1917 da padre greco e madre franco-svizzera. Origini che gli faranno una volta esclamare: "La mia patria non è interamente né qui né lì a sud [la Grecia]. La mia patria è la relazione". Indissociabile dal senso dell'alterità: ne è testimonianza l'intera sua opera (composizioni liriche, cronache, libelli sullo "Stato di Poesia")
Nessuno può evitare il deserto, spazio geografico e simbolo della solitudine dell'uomo. La vita di tutti attraversa sempre tre deserti: il deserto di sabbia, immagine del desiderio umano dell'infinito; il deserto sociale, segno dell'ingiustizia, della povertà, del potere dei ricchi sui poveri; il deserto intimo, simbolo di chi vive senza una relazione d'amore. Questo bellissimo e avvincente libretto insegna a cercare oasi pulsanti di vita, di rapporti, di giustizia nella vita di ogni giorno. Il lettore, ben oltre le banali formule New Age, imparerà a riconoscere i segnali che conducono all'acqua della vita. Un libro per tutti, per chi cerca, per chi vuole riscoprire il deserto come momento positivo di riflessione. Georges Haldas, nato nel 1917, vive e lavora in Francia. Poeta, saggista, memorialista e traduttore di classici, ha pubblicato decine di volumi